WASHINGTON NON RIESCE A "GESTIRE" NETANYAHU

WASHINGTON NON RIESCE A "GESTIRE" NETANYAHU

Redazione, 21 agosto 2024.

Pareva che Benjamin Netanyahu avesse  accettato una "proposta 
ponte" che avrebbe dovuto colmare il divario tra Israele e Hamas sulle condizioni per il
cessate il fuoco a Gaza.

Ne aveva dato notizia il Segretario di Stato americano Antony Blinken

Per i funzionari di Hamas si tratta di un'ipotesi che favorisce Israele.

Questa, è stata l'esito della mediazione che ha coinvolto l'Egitto, il
Qatar e gli USA.

Blinken ne ha discusso per circa tre ore con Netanyahu, prima di
convincerlo ad accettare ed ha affermato che questa sia la strada
migliore per riportare a casa gli ostaggi israeliani e consentire una
svolta per raggiungere una pace ed una sicurezza durature.

Ma, Blinken non ha capito Netanyahu...

Poche ore dopo il lancio della notizia da parte americana,
Netanyahu ha cambiato la sua posizione.

Tant'è che,
l'ottimismo espresso da Washington, non era condiviso
dai mediatori egiziani e qatarioti che avevano già detto ad Axios di
non ritenere che si stessero facendo veri progressi.

Netanyahu ha promesso a Blinken che intende inviare i negoziatori
israeliani ad un ulteriore summit di follow-up al Cairo programmato
entro questa settimana.
Ma, un fuonzionario israeliano ha anticipato che
"Ciò che conta non
è se Netanyahu invierà i negoziatori, ma se darà loro un mandato
sufficientemente ampio per raggiungere un accordo."

Netanyahu investe piccole parti del suo tempo per dare spazio ai
suoi alleati americani, ma, subito dopo, va avanti per la sua strada...

Nella notte, tra lunedì e martedì, Israele ha recuperato i corpi di sei
ostaggi nella zona di Khan Younis (striscia di Gaza meridionale).

L'Hostages Families Forum, l'organizzazione che rappresenta la
maggior parte delle famiglie di ostaggi, ha accolto con favore la
notizia, rinnovando il suo appello al governo affinché concluda
un accordo per il rilascio degli ostaggi con Hamas.

L'organizzazione ha chiarito che "Il ritorno immediato dei restanti
109 ostaggi può essere ottenuto solo tramite un accordo negoziato.
Il governo israeliano, con l'assistenza di mediatori, deve fare tutto
ciò che è in suo potere per finalizzare l'accordo attualmente sul
tavolo."

Dal 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco di Hamas, l'esercito israeliano
ha distrutto tutto ciò che c'era nell'enclave palestinese.
Ha costretto quasi tutti i 2,3 milioni di abitanti ad abbandonare le
proprie case, ha causato fame, sete e gravissime malattie tra i civili,
ha ucciso 40.000 persone e, tra queste, un numero elevato di donne e
bambini.