Milano, 23 gennaio 2022. Di Fabrizio Brasili. Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Innanzitutto, andiamo subito alle chiusure di Venerdì, del nostro future Marzo, ed anche, soprattutto, alle chiusure Usa e dei relativi futures.
Non si può considerare l'ingannevole lieve rimbalzo, puramente tecnico del nostro indice principale pervenuto anche sul supporto di 26800/900 (esattamente 26850).
Ma considerare il più realistico e di tendenza di breve, future Marzo, pervenuto fino a chiudere sui minimi di 26500/600.
Non trascurando quello di Giugno e di medio termine, anche se ancora poco scambiato, addirittura sotto detti livelli e supporti intermedi.
Si evince che i mercati europei non hanno ancora scaricato del tutto la forte negatività dei mercati e future USA, più con il NASDAQ giunto poco sotto i 13800, indice che ha perso più di tutti gli altri, con un massimo assoluto di poco oltre i 16000.
Infatti tengono ancora meglio sia SP500, giunto frazionalmente sotto i 4400, con un massimo assoluto di poco sopra 4800, che il più mediatico, ma poco rappresentativo Dow, pervenuto a 34200/300, con un massimo posto poco sotto i 37000.
Anche il Russell 2000 che in genere anticipa gli altri indici Usa, cosa che ha peraltro fatto anche in questa occasione, staziona ora sui 2000 punti, o poco sotto , con un massimo di 2470.
Ci attendiamo quindi, un inizio di settimana ancora in parte influenzato dalle scadenze tecniche di Gennaio, di Venerdì, comunque di portata ridotta rispetto a quelle di quelle di Dicembre e quelle trimestrali in genere.
Oltre a ciò, sempre influenzati dagli Usa, molta attenzione per tutta la settimana alle Presidenziali, alla politica&governo, oltre che alla Pandemia e non ultima per importanza la minacciata guerra fra Russia ed Ucraina.
Potremo assistere in settimana anche a rotture di importanti supporti ,come i 26800/900 e 26200/300, passando per quelli poco significativi di 26500.
Questo nella migliore delle ipotesi, limitandoci al breve termine.
Ma nella peggiore delle ipotesi e nel medio termine posto fra marzo e giugno potremo anche raggiungere livelli gia' ampiamente descritti su queste interviste e non solo, e che i nostri lettori abbonati alle nostre lettere Daily ben conoscono.
Cioè area iniziale di 24500/600 ed anche intraday con un ultimo forte impulso ribassista, ed area terminale posta fra 22500/600 e 22800/900.
In dettaglio su alcuni titoli e sul re dollaro:
In questo caso fra i due titoli , Intesa ed Unicredit sempre meglio Intesa, tanto da aver suggerito, ancora sul finire del 2021 di acquistare / mantenere il primo titolo e vendere il secondo meglio con acquisto di Put Marzo strike 14 e/o vendita di Call Giugno strike 14,50.
Intesa e' passato in effetti da poco più di 2,30 a poco meno di 2,60, per poi stornare solo un poco in questa ultima ottava.
Ed e' ancora da mantenere, salvo coprire il titolo fino ad un 50% con vendita di Call Giugno strike 2,60.
Unicredit e ' arrivato si proprio poco sotto i 14,50 per poi stornare violentemente fin poco sopra i 13 euro.
Abbiamo ora consigliato a tale proposito, a chi negli ultimi due mesi del 2021 ha seguito appunto i nostri consigli, di alleggerire, come minimo un buon 50% delle posizioni aperte sia di Call che di Put.
Poi fra Generali, che ha leggermente stornato poco sopra i 18 euro, dopo un nuovo attacco, per il momento fallito, ai 19,50, e che potrebbe iniziare ad essere raccolta con discrezione solo fra i 17,80 e 18, ed Unipol, noi preferiamo di gran lunga Unipol, o meglio ancora la controllata Unipol sai, al centro del Risiko bancario fra BPER, Carige e Banca popolare di Sondrio.
Entrambe, Unipol, controllante, ed Unipolsai, controllata, sono giunte rispettivamente poco sotto i 5 euro ed i poco sotto i 2,50, distribuiranno un dividendo di circa l' 8%.
Ma Unipolsai viene continuamente raccolta da Unipol, con in progetto il possibile accorciamento della catena, in atto da tempo.
Oltre ad essere, Unipolsai, la prima beneficiaria di un allargamento del business assicurativo vita e danni, alle tre banche oggetto del Risiko, di cui detto, e di cui il gruppo e 'gia presente nella capitalizzazione di BPER e BPSondrio.
In sintesi fra Generali ed Unipol, preferiamo quest' ultima, ma meglio ancora Unipolsai.
Ed infine il Re Dollaro.
In effetti molto stabile attorno ad area 1,13 contro euro, anche se in Gennaio detto cross e' uscito repentinamente dalla sua lateralità, fin anche a 1,1480, per poi in poche sedute posizionarsi e ritornare sui 1,1350 attuali.
Il range di medio termine rimane sempre 1,1180/1,12 e 1,1480/1,15, da sfruttare ancora, ma ora con molta più prudenza, per un trading, molto meglio con opzioni, vendendo a breve termine( scadenza max marzo ) call 1,14/1,16 e Put 1,10/1,12.
Molta attenzione ancora questa settimana, con movimenti repentini ma anche per alta volatilita', favorevoli per andare in trading opzionario in vendita su detto cross.