Visioni dal Salone del risparmio – Addio alle armi
Seconda giornata del Salone del Risparmio, quella intermedia (per non dire penultima, aggettivo che mette sempre un po’ di malinconia). Ebbene anche oggi la nostra redazione ha voluto presenziare. Questa volta però la nostra giornata è durata molto poco.
Tempo di assistere alla conferenza stampa mattutina sui risultati degli Oscar del risparmio (ndr come miglior redazione on-line ha vinto Morningstar, una piccola soddisfazione anche per Ifanews dato che è proprio Morningstar a fornirci i dati per le analisi che riguardano il risparmio gestito…) ed è nato quasi subito uno strano senso di imbarazzo; aggirandosi per il Salone si notano facce stanche, volti svogliati, belle presenze femminili che sorridono a forza celando un disagio di fondo (e di fondi), cravattoni che smanettano portatili in solitaria, gente che vaga perplessa. Ci siamo chiesti “se questo è un uomo” (perdonate l’uso insensato dei tempi verbali, ma tutto ciò è volutamente dovuto al rispetto della citazione), o meglio, se questo sia un Salone. Questo è quello che ha da offrire l’industria finanziaria ai risparmiatori? Questo è quello di cui necessitiamo? Questo è quello che, come testata “fuori dagli schemi”, abbiamo la necessità di raccontarvi?
Tempo di porci la questione ed eccoci travolti da un insolito destino che ci catapulta consapevolmente fuori dalle mura dell’impresentabile (ma i gusti sono gusti, specie in architettura) palazzone bocconiano. Forse è meglio così per tutti; abbiamo, e avete, ben altro a cui pensare…