VENEZUELA. QUANDO IL "SOCIALISMO" SI TRASFORMA IN UN INGANNO

VENEZUELA. QUANDO IL "SOCIALISMO" SI TRASFORMA IN UN INGANNO
Marìa Corina Machado, Corina Yoris, Edmundo Gonzàlez Urrutia,

Giannina puddu, 31 luglio 2024.

Il vero Socialismo mette al centro il Popolo e la sua volontà, e tale sua declinazione reale è di là da venire...

Salvo il caso di Cuba ai tempi di Fidel, dove ero stata negli anni '90, per circa un mese, sbirciando tra le aziende agricole, ospite per qualche pranzo in casa delle famiglie cubane, esplorando tutta l'isola, vedendo i bambini nelle scuole, le farmacie attrezzate, i giovani ballare e cantare per strada, una grande quantità di artisti esprimersi con un trionfo di colori sulle tele, i laboratori di produzione dei famosi sigari puros habanos.

Non avevo visto neanche un mendicante, neanche un senza tetto a chiedere l'elemosina.

L'impressione che sia io che il mio compagno di allora, avevamo ricavato era stata che, a Cuba, tutti avessero tutto e che a nessuno mancasse il necessario per vivere, divertirsi e curarsi.

Elementi dominanti a Cuba erano la serenità, la leggerezza e l'allegria.

Certo, nessuno spazio per il lusso e per le griffe... 

Mentre, il "Socialismo" applicato da Maduro in Venezuela somiglia troppo ad un inganno imposto ai venezuelani.

Vero è anche che, da così lontano, sia molto difficile comprendere e che le notizie che ci vengono date in pasto, siano spesso manipolazioni per affermare una verità che potrebbe essere il suo contrario, totalmente, o parzialmente.

Sulla base delle immagini e delle dichiarazioni delle persone, viste e ascoltate a Caracas, pare che Maduro sia incollato al suo ruolo e che faccia qualunque cosa pur di garantirselo.

María Corina Machado Parisca, ingegnere, attivista per i diritti umani, politica che si è già cimentata come deputato dell'Assemblea nazionale del Venezuela, fondatrice e leader del movimento politico Vente Venezuela, sarebbe stata il naturale candidato per la presidenza del Venezuela contro Maduro.

Ma, pur avendo vinto le primarie dello scorso ottobre con il 92% dei voti, è stata bloccata.

Un'accusa di corruzione, più l'accusa di aver sostenuto le sanzioni statunitensi contro il paese, decretandone la non candidabilità.

Lei ha negato tutto, affermando, il 26 marzo, che “Quello che abbiamo denunciato per mesi è puntualmente avvenuto: il regime si è scelto i candidati dell’opposizione alle presidenziali”.

Machado, non è l'espressione autentica del suo popolo, è la maggiore di quattro sorelle, figlia di Henrique Machado Zuloaga, importante uomo d'affari dell'acciaio e sua madre,  Corina Parisca, è una psicologa.

Ma, la sua provenienza dall'ambiente borghese, non è una colpa e non  azzera la qualità del suo impegno politico, se fondato sull'onestà intellettuale.

Esclusa lei, aveva candidato Corina Yoris, docente universitaria alla quale, il giorno prima della data prevista per la registrazione, il Consiglio nazionale elettorale (Cne) aveva imposto il divieto e senza fornire spiegazioni.

Dopo il fallimento con Yoris, Machado ha indicato Edmundo González Urrutia, ex ambasciatore e politologo, pressochè sconosciuto tra gli elettori.

Gonzales ha potuto entrare in gara, ma i dati ufficiali lo hanno dato perdente, assegnando l'ennesima vittoria a Maduro.

González e Maria Corina Machado, hanno denunciato ai giornalisti l'imbroglio elettorale.

Secondo i tabulati che Machado e Gonzales hanno detto di aver potuto recuperare, Maduro avrebbe ottenuto 2,7 milioni di voti e Gonzales 6,2 milioni di voti. Dimostrato questo dato, la vittoria dell'opposizione sarebbe schiacciante e Maduro dovrebbe ritirarsi in buon ordine.

Il Popolo che, pare, sperasse in un cambio al vertice e che sia contrario alla riconferma di Maduro, ha affollato le piazze per protestare.

Bloomberg del 30 luglio: "Il regime di Maduro arresta centinaia di persone nella repressione post-elettorale."

Il partito di Maduro ha il controllo diretto ed esclusivo del sistema di voto.

Attraverso un consiglio elettorale di cinque membri euna rete di coordinatori locali storici.

Alcuni "coordinatori" godono del vantaggio di essere responsabili della distribuzione di sussidi governativi.

Questi, avrebbero impedito ai rappresentanti dei partiti di opposizione di entrare nei seggi elettorali, violando la legge che ne prevede la presenza.

Così che, non hanno potuto assistere allo spoglio dei voti e gli è stata negata la copia del foglio di conteggio finale delle macchine destinate alla raccolta dei voti.

La tensione a Caracas e in tutto il Venezuela è molto alta.

A Petare, quartiere povero  della capitale, migliaia di persone e, tra queste, moltissimi giovani, si sono riversate in strada insultando Maduro, strappando i suoi manifesti e calpestandoli, sfidando la presenza di forze di polizia,  pesantemente armate. 

Il Consiglio elettorale nazionale, branca del Partito Socialista Unito del Venezuela di Maduro, lo ha dichiarato ufficialmente vincitore, assegnandogli il suo terzo mandato di sei anni.

Gonzales ha detto: "Vi parlo con la calma della verità... Abbiamo in mano i tabulati che dimostrano la nostra vittoria categorica e matematicamente irreversibile".

Forti le riserve espresse a livello internazionale e non si riconosce la vittoria di Maduro.

Dagli USA e dal Brasile l'invito rivolto alle autorità elettorali venezuelane affinchè siano pubblicati  i dati di voto completi, trasparenti e dettagliati, senza manomissioni.

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