Valute, un elastico chiamato Euro

La crisi del debito dell’Eurozona è tornata a farsi sentire, con le difficoltà finanziarie della Spagna che sono in primo piano e che coinvolgono anche l’Italia.

Questo ha avuto ripercussioni sugli spread tra i Paesi dell’Eurozona (notare lo spread dei bond a 10 anni di Spagna e Germania che è cresciuto fino 424 punti base) mentre l’Euro si è rivelato abbastanza elastico, mantenendosi al di sopra dell’1,30. Come abbiamo già riportato nel report della scorsa settimana, attualmente ci sono poche notizie che potrebbero supportare l’Euro, quindi le previsioni dovrebbero ovviamente essere ribassiste. Tuttavia, vediamo che il mercato è già short sull’Euro, che il livello di 1,30 ha finora dato prova di essere un supporto tecnico e che le recenti dichiarazioni della BCE (ci riferiamo per esempio alle dichiarazioni di Benoit Coeure della scorsa settimana) indicano che la banca centrale potrebbe considerare di intervenire con il SMP (Securities Markets Programme) se la situazione peggiorasse. Tutti questi elementi dovrebbero esser visti come fattori in grado di “limitare i danni”. In questo contesto e nel breve termine, pensiamo che il cambio EUR/USD possa oscillare in un range tra l’1,2750 e 1,3500.  Per quanto riguarda i dati, questa settimana sarà interessante seguire l’indice ZEW tedesco di aprile e l’indice IFO – entrambi probabilmente in crescita.

A cura di J.P. Morgan Private Bank

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