VACCINO OBBLIGATORIO PER GLI OVER 50. MA NON PER GLI AVVOCATI. POTENTE AZIONE DI LOBBING?
Giannina Puddu, 7 gennaio 2022.
Nel marzo del 2018, fatta l'istantanea dei neoeletti, il vero partito di maggioranza era quello degli avvocati con 85 presenze a Montecitorio e 47 a Palazzo Madama.
Solo per citare quelli sulla cresta dell'onda, Maria Elisabetta Alberti Casellati , Alfonso Bonafede (suggerito da Di Maio), Mariastella Gelmini (FI), Piero De Luca (figlio del governatore della Campania), Maria Elena Boschi (Pd), Pierantonio Zanettin (FI), Niccolò Ghedini, Giulia Bongiorno e il tesoriere dem Francesco Bonifazi.
La nutrita presenza di laureati in giurisprudenza (o proprio avvocati) nel Parlamento italiano è storia vecchia e del resto riflette (e putroppo...) la realtà italiana (abituata a primeggiare al contrario di qualunque buonsenso), in cui si contavano, per esempio nel 2020 (a cura della Cassa Forense e del Censis), 250.000 avvocati.
E, pare che più dell' 80% di questi fatturi meno di 50.000,00€/anno con metà degli stessi che non fattura neanche 20.000,00€.
Questo può spiegare l'affascinazione politica che offre, certamente, opportunità di scalata sociale e, soprattutto economica per i poveri avvocati che, vittime del cinico rapporto tra domanda e offerta, offrendosi troppo, guadagnano poco, eccetto i fenomeni che, in quanto tali, sono ovviamente una minoranza.
Nel giugno dell'anno 2018, Il Fatto Quotidano, pubblicò un articolo dal titolo:Governo, l'avvocatura è al potere. Ora dimostri di essere all’altezza.
Pezzo che trattò del nuovo Governo Conte, avvocato che si era autoeletto Avvocato del Popolo, mettendosi al fianco altri colleghi ai quali aveva affidato ruoli apicali: Alfonso Bonafede, Giulia Bongiorno e Erika Stefani.
In verità, il Popolo, di questa strenua ed appassionata protezione e difesa non si è davvero accorto.
Anzi!
Adesso, poi, che è stata approvata la norma che obbliga gli over 50 alla vaccinazione, con l'eccezione degli avvocati difensori, avvocati che sono tutti "difensori" perchè difendono o A, o B, controparti private o pubbliche, il disappunto aumenta.
Ovviamente, "difensori" anche fuori dalle aule del tribunali per diritto acquisito e, dunque, non obbligati alla siringa.
E' impensabile, infatti, pur considerata la creatività del nostro governo, che si preveda di sanzionare l'avvocato difensore mentre sia cuccato fuori dall'aula e di assolverlo mentre sia dentro l'aula, intento nella sua difesa, non vaccinato!
Vero è che neppure i testimoni e le parti siano obbligati ad esibire, all'atto dell'ingresso in aula, il loro certificato di vaccinazione.
Ma, la propabilità che questo capiti, trasversalmente alla massa degli "altri" è minima, mentre nel caso degli avvocati non è neanche massima ma, più semplicemente, per tutti.
Certo, l'elenco delle ragioni per motivare questo privilegio sarà lunghissimo e solenne, il marketing impera.
Ma, altrettanto lunghi e solenni possono essere gli elenchi di molte altre categorie di lavoratori molto poco o meno rappresentati nelle stanze del potere, quindi, non protetti.
E, questo fa pensare ad un gigantesto CONFLITTO DI INTERESSI tra chi decide e chi è destinatario delle stesse decisioni e chi decide si autoesclude.
Alimenta anche un dubbio che già si nutre altrove: gli avvocati non si fidano dei vaccini covid?