USA: UN 2025 ALL'INSEGNA DEGLI ECCESSI?
Milano, 13 gennaio 2025. A cura di Clément Inbona, Fund Manager, La Financière de l’Échiquier (LFDE).
Agli eccessi di fine anno fa solitamente seguito un mese di gennaio all’insegna della sobrietà, caratterizzato dai famosi buoni propositi o dalla sfida del Dry January.
Eppure, dall’altra parte dell’Atlantico le cose vanno molto diversamente quest’anno.
A pochi giorni dall'insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio, diversi eccessi hanno già segnato il percorso dell'amministrazione Trump 2.0.
Sul fronte diplomatico, le affermazioni di Donald Trump su Messico, Canada e Groenlandia, e le ripetute interferenze di Elon Musk nella politica tedesca o britannica fanno ipotizzare delle relazioni più travagliate nei prossimi quattro anni tra gli alleati o i partner storici degli Stati Uniti.
Ancora più preoccupante è il fatto che per lo Zio Sam la sovranità territoriale e l'autodeterminazione non siano più dei templi inviolabili.
Con il tempo, questa rivoluzione potrebbe essere fonte di ispirazione per altre grandi potenze desiderose di espandere le proprie ambizioni regionali: viene naturalmente in mente la Cina con Taiwan.
Sul piano della democrazia, una minore moderazione dei social network Facebook e Instagram sta a indicare che siamo entrati nell'era della post-verità.
Le porte della disinformazione, delle fake news, dei deepfakes e delle teorie cospirative sono ormai totalmente spalancate negli Stati Uniti e continueranno a minare i baluardi della democrazia.
Quanto all’aspetto economico, Elon Musk potrebbe mettere K.O. l’amministrazione statunitense.
Con l'obiettivo di renderla più efficiente comprimendo la spesa pubblica, Elon Musk ambisce a ridurre il bilancio federale di una cifra compresa tra i 1.000 e i 2.000 miliardi di dollari, pari al 15-30% del bilancio attuale.
Un obiettivo questo che sembra improbabile da raggiungere senza che molti dipendenti pubblici perdano il loro posto di lavoro e senza tagliare drasticamente le commesse pubbliche.
Mentre le conseguenze a medio termine potrebbero essere positive per la traiettoria del deficit e del debito, simile shock sull'occupazione e sulla domanda pubblica potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita degli Stati Uniti nel breve periodo.
Da parte sua, Donald Trump continua a essere evasivo sull'entità dello spettro dei dazi che saranno introdotti poco dopo il suo insediamento.
Questi eccessi e incertezze fanno sì che i prossimi 4 anni siano difficili da comprendere a molti livelli, compreso l'andamento del mercato azionario.
Tuttavia, si possono ricavare alcune indicazioni dal primo mandato di Trump: è meglio attenersi alle decisioni effettive ed evitare di prendere per oro colato i gesti plateali della futura amministrazione statunitense.