USA in Modalità Goldilocks, mentre l'Europa Riduce i Tassi: Cosa Aspettarsi?
Milano, 24 ottobre 2024. A cura del team di Gestione Pharus
Sostieni il nostro diritto di scrivere la VERITA' ed il tuo diritto di leggere la VERITA' https://www.paypal.com/pools/
A livello macro da evidenziare la decisione della BCE sui tassi di interesse e l’inflazione europea, invece negli Stati Uniti sono state rilasciate le vendite al dettaglio di settembre insieme ai sussidi di disoccupazione.
Molto attesa anche la decisione sui tassi da parte della BCE che ha annunciato il terzo taglio di quest’anno, abbassando il tasso di riferimento di 25 punti base al 3,25%. Nel corso della conferenza stampa la parola "downside" riferita sia alla crescita sia all'inflazione è stata predominante. Il comunicato nel suo complesso ha tenuto conto sia del forte rallentamento dell'economia tedesca sia degli ultimi dati sull'inflazione e rafforza l'ipotesi di raggiungimento del tasso sui deposti al 2% entro metà 2025.
Nel frattempo negli Stati Uniti i dati macro continuano a sostenere la narrativa di uno scenario definito Goldilocks con un’economia ancora forte, ma al punto giusto per non alimentare ulteriori spinte inflattive. Il modello di monitoraggio GDP Now della FED di Atlanta (una sorta di misura del PIL in tempo reale) ha aumentato il tasso di crescita del GDP americano del terzo trimestre dal 3,2% al 3,4% in seguito a un forte rapporto sulle vendite al dettaglio di settembre uscite sopra le attese in crescita dello 0.4% nel mese rispetto allo 0.3% atteso. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono inoltre diminuite uscendo a 241K rispetto alle attese di 259K nonostante gli scioperi dei lavoratori e gli uragani.
Questi dati macro enfatizzano una marcata divergenza di fase congiunturale tra Europa e America, che è però già ben incorporata nelle aspettative degli investitori. Infatti, secondo la Fund manager survey di settembre di Bank of America, ovvero un sondaggio che la banca d’affari realizza ogni mese tra circa 200 suoi clienti rappresentativi di circa 500 miliardi di asset in gestione, soltanto l`8% degli intervistati si aspetta una recessione globale nei prossimi 12 mesi, siamo al livello più basso degli ultimi 2 anni.
Così come al livello più basso dal 2021 si trova la liquidità detenuta dagli investitori, arrivata al 3.9% sotto al 4% un livello che storicamente è sempre stato da interpretare in ottica contraria come segnale di imminente correzione.
Nel frattempo è iniziata la reporting season americana per il terzo trimestre. Ad oggi sono solo poco più del 15% del totale le società che hanno rilasciato i risultati trimestrali che per ora sono per il 79% dei casi migliori delle attese.
Per le magnifiche sette è attesa una crescita di utili del 18% per il terzo trimestre, ed escludendole la crescita di utili per le restanti 493 società è vicina allo zero.
Anche per questo trimestre, come praticamente sempre accade, si era assistito nelle settimane precedenti ad un taglio generale di stime da parte degli analisti che hanno abbassato le aspettative rendendo più facile per le società battere le stime. Dinamiche tecniche ma che è sempre importante conoscere perché sono le aspettative che veramente contano e giocano un ruolo chiave nelle dinamiche dei prezzi di breve periodo e nelle reazioni dei titoli al rilascio dei risultati.
Tra le società che hanno riportato possiamo sicuramente citare una buona reporting delle grandi banche che spinge il settore dei finanziari sui massimi, con invece luci ed ombre sul settore più di moda al momento ovvero quello dei semiconduttori che ha visto riportare due giganti ASML e Taiwan Semiconductor.
I produttori di chip sono invece poi avanzati due giorni dopo quando le azioni di Taiwan Semiconductor sono balzate del 10% dopo avere rilasciato ottimi numeri ed aumentato le sue previsioni di fatturato. Ciò ha contribuito ad alleviare le preoccupazioni sulla domanda globale di chip e sulla sostenibilità di un boom dell'hardware AI.
Le correzioni dei mercati fanno male ma sono inevitabili. Molti investitori intuitivamente interpretano la volatilità come qualche cosa di negativo, se il portafoglio scende del 20-30% loro lo vedono come indicazione che hanno fatto qualche cosa di sbagliato e hanno fatto un errore, ma molto spesso non è così ma stanno solo pagando il prezzo per avere successo nel lungo periodo. Questo cambiamento di prospettiva mentale è fondamentale. L’errore di molti investitori è che vogliono evitare di pagare questo prezzo della volatilità, vogliono il ritorno senza la volatilità, ma questo non è possibile. La volatilità è da vedere come una sorta di opzione per aumentare i ritorni nel lungo periodo, e come qualsiasi opzione comporta il pagamento di un prezzo, in cambio però di grandi ricompense.