Usa, arriva la svolta sui subprime

Sono stati loro la scintilla della crisi finanziaria iniziata nel 2007. Dopo quasi 6 anni ancora poco si è fatto, al di là del chiaccherare, per riuscire davvero a dare una svolta al segmento dei mutui ad alto rischio. Ma forse, udit udite, questa è la volta buona.

Il Consumer Financial Protection Bureau statunitense (Cfpb) ha emesso una serie di nuove regole che costituiscono un deciso giro di vite sulla concessione di quei mutui ad alto rischio che furono tra le cause scatenanti di quella crisi immobiliare che negli anni scorsi risulto` in milioni di pignoramenti.

Viene ora proibito alle societa` che concedono mutui di garantire prestiti ad acquirenti che non sono in grado di ripagarli. Chi vorra` accedere a un mutuo dovra` inoltre fornire una documentazione molto piu` dettagliata sulle sue possibilita` economiche.

Viene poi vietata la concessione di incentivi ai clienti in cambio dell`assunzione di obblighi finanziari eccessivi, strumenti che avevano la funzione di proteggere il creditore in caso di default del debitore. Entrambi questi interventi hanno l`obiettivo di annullare due fattori che vengono considerati alla base dell`implosione del mercato immobiliare Usa avvenuta nel 2006, che a sua volta fu alle radici della crisi dei mutui esplosa due anni dopo, quando i prestiti ad alto rischio, cartolarizzati e rivenduti agli investitori attraverso i derivati, e poi divenuti `tossici` per l`incapacita` dei debitori di ripagarli, finirono per affondare i bilanci dei colossi di Wall Street, costringendo Washington ad intervenire per scongiurarne il fallimento.

L`economia statunitense porta ancora le cicatrici della crisi immobiliare. Nonostante i segnali di rafforzamento del mercato, oltre il 10% dei mutui immobiliari risulta infatti in default.

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