Unione fiscale, la questione è ancora aperta

Questa settimana inizia l`esame delle Commissioni competenti del Senato per l`autorizzazione alla ratifica del Fiscal Compact.

In Europa il clima non è affatto sereno.I motivi del dissenso diffuso sono noti, se vogliamo anche banali: l`eccesso di rigore fiscale imposto dal Trattato crea le condizioni per fasi recessive dell`economia sempre più acute, al punto tale da mettere in discussione la sostenibilità delle finanze pubbliche nei Paesi dell`area euro e da aggravare ulteriormente la crisi, lasciando, tra l`altro, sempre più ampi spazi alla speculazione internazionale. Un circolo vizioso». È quanto afferma in una nota l`esponente del Pdl Renato Brunetta. «Senza sviluppo, e relativa crescita, senza solidarietà, senza redistribuzione, senza eurobond, senza una revisione profonda della politica economica e della governance europea e se continua a prevalere il rigore, l`austerità e l`egemonismo tedesco, diventa difficile ratificare in Italia un Trattato che non solo limita la sovranità nazionale ma di fatto ingessa e peggiora l`economia -conclude Brunetta-. Attenzione, quindi. La ratifica non è un atto dovuto. E la patata è fin troppo bollente».

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