Unindustria denuncia il problema dei ritardi nei pagamenti

Per le imprese del settore IT il 2012 e` stato un anno particolarmente difficile a causa della contrazione della spesa, della stretta al credito e dell`ormai cronico ritardo nei pagamenti da parte della PA che ha raggiunto livelli inaccettabili, mettendo a dura prova la vita delle imprese laziali del settore - lo denuncia Augusto Coriglioni Delegato di Unindustria per Ricerca ed Innovazione e Presidente della Sezione IT che rappresenta nel Lazio 160 aziende con oltre 24mila dipendenti.

Il problema del ritardo dei pagamenti, che nel Lazio supera i 12 mesi da parte della Pubblica Amministrazione, crea non poche difficolta` operative ai nostri imprenditori ed investe tutte le imprese associate della filiera, dalle multinazionali, alle grandi con capitale nazionale fino alle piccole e medie imprese, che sono invece una risorsa importante e qualificata nella nostra regione. Il recepimento della direttiva europea sul ritardo dei pagamenti, che entrera` a regime a gennaio 2013, e` senz`altro un passo nella giusta direzione, ma non sufficiente perche` lascia scoperti i debiti pregressi della PA verso le imprese, che in Italia per il solo comparto dell`ICT si stima ammontino a oltre 2,5 miliardi di euro.

Il settore nel nostro territorio - continua Augusto Coriglioni - e` molto penalizzato perche` proprio la PA rappresenta il nostro cliente piu` importante e la mancanza di liquidita`, dovuta al difficile recupero dei crediti, impedisce alle nostre imprese di investire capitali in innovazione e tecnologia causando gravi ripercussioni dirette in termini di ridimensionamento dell`attivita` d`impresa e di salvaguardia del know how e delle risorse umane, che sono la vera forza del nostro comparto.

Confidiamo - conclude Augusto Coriglioni - che al settore IT, vera leva di sviluppo del nostro Paese, non manchera` il sostegno da parte del futuro governo regionale non solo attraverso la tempestiva erogazione dei fondi europei alle imprese, ormai indispensabili per l`economia del territorio, ma anche onorando i propri debiti come impone la direttiva europea. Solo cosi` potremo difendere la competitivita` innovativa della nostra regione, mantenere l`occupazione e la qualita` dei servizi per cittadini e imprese.

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