Unimpresa denuncia la moria dei prestiti

Un 2012 da dimenticare per il credito a famiglie e imprese: in dodici mesi i prestiti sono crollati di quasi 38 miliardi di euro.

Risultano in crescita, invece, i finanziamenti alla pubblica amministrazione saliti di oltre 20 miliardi. Nel dettaglio, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono diminuiti dai 1.512,5 miliardi del 2011 ai 1.474,7 miliardi dell`anno successivo con una riduzione di 37,7 miliardi (-2,5%). Questi i dati dell`ultimo rapporto del Centro studi Unimpresa. La rilevazione, realizzata su dati della Banca d`Italia, mette in luce dunque le enormi restrizioni sul versante degli impieghi da parte delle banche italiane. Il capitolo imprese e` quello piu` drammatico. I prestiti sono precipitati da 894 miliardi a 864,6 miliardi facendo registrare una contrazione di 29,4 miliardi (-3,3%).

Guardando alla durata dei finanziamenti, sono diminuiti sia quelli a breve periodo (da 337,5 miliardi a 331 miliardi con un calo di 6,4 miliardi pari a -1,9%) sia quelli a lungo periodo (da 416,8 miliardi a 405,7 miliardi con un calo di 11 miliardi pari a -2,7%). Il segnale piu` preoccupante arriva dai crediti a medio periodo, dove il crollo e` letteralmente vertiginoso: da 139,6 miliardi a 127,7 che vuol dire 11,8 miliardi in meno (-8,5%). Anche le famiglie sono rimaste a bocca asciutta. In totale la sforbiciata ai prestiti bancari e` stata pari a 8,3 miliardi: lo stock di finanziamenti e` calato dell`1,4% scendendo da 618,4 di fine 2011 a 610,1 di fine 2012. Male il mercato dei mutui, che poi ha causato una forte diminuzione delle compravendite immobiliari e, a cascata, un sensibile calo del fatturato del comparto dell`edilizia. E` di 2 miliardi la riduzione dei ``finanziamenti per la casa`` (-0,6%) passati da 367,6 miliardi a 365,5 miliardi. Ancora piu` sensibile la contrazione nel settore del credito al consumo che e` stata di 4,4 miliardi (-6,9%), con lo stock calato da 64,1 miliardi a 59,7 miliardi. Pure le altre forme di finanziamento (tra cui i prestiti personali o il leasing) hanno risentito del credit crunch e sono diminuite di 1,8 miliardi (-1%) da 186,6 miliardi a 184,8 miliardi.

Sorride, come accennato, solo il comparto pubblico. Nel 2011 i prestiti bancari alla pubblica amministrazione a erano arrivati 1.969,9 miliardi e a fine 2012 erano a quota 1.990,5 miliardi con un aumento di 20,5 miliardi (+1%). L`impennata e` dovuta, in particolare, alla crescita rilevante delle erogazioni a breve periodo (fino a 1 anno) salite di 45,7 miliardi da 649,8 a 695,6 (+7%) che ha compensato il calo di 15,7 miliardi (-7,1%) registrato nei finanziamenti a medio termine (fino a 5 anni), passati da 222,1 miliardi a 206,4 miliardi. In lieve calo anche i crediti a lungo periodo (oltre 5 anni), passati da 1.097,8 miliardi a 1.088,4 miliardi (- 9,4 miliardi, -0,9%). ``In un nostro recente sondaggio - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - abbiamo messo in evidenza come molti imprenditori, 3 su 5, sono costretti a ricorrere ai finanziamenti per pagare le tasse. E` il segnale peggiore. Di denaro allo sportello ne viene erogato sempre meno e quel poco che arriva nelle casse delle aziende viene usato per rispettare, laddove possibile, gli adempimenti tributari``.

Non solo. Secondo Longobardi ``l`economia italiana sta morendo e percio` proprio il fisco e il credito devono finire in cima all`agenda del Governo. Il risultato elettorale e` drammatico: in Parlamento non esiste una maggioranza netta.

Le forze politiche dicono di voler trovare punti in comune per fissare un programma. Partano dalla questione fisco-credito``.

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