UN'ECCELLENZA ITALIANA. I FIAMMIFERI DELLA FAMIGLIA MARSIGLIA. NEL SANNIO. DAL 1880.
Redazione, 2 marzo 2023.
Quando si tiene in mano un piccolo fiammifero dalla testina rossa che lo accende, può capitare di domandarsi chi lo abbia prodotto, dove e come.
Facendo una piccola ricerca si scopre che si tratta di una produzione nata nel lontano 1880, nel Sannio, ad opera della locale famiglia Marsiglia.
La classica e frequente storia di un'eccellenza imprenditoriale tutta italiana che continua ad affascinarci.
Il fiammifero, che tutti noi conosciamo, che abbiamo usato e che tutt'ora utilizziamo, come alternativa al più moderno accendino di plastica, è un bastoncino di legno (o cotone, o carta cerata), la cui estremità è ricoperta da un composto fatto con solfuro di fosforo e clorato di potassio che, allo sfregamento, lo accende.
Il suo nome, "fiammifero" è composto dal sostantivo latino flamma (fiamma) e dal verbo fĕro (portare, produrre, generare).
Dice di sè la società:
L'obiettivo è di «mantenere sempre viva la fiamma accesa dal fondatore»
SIRFA- Industrie Sannite Riunite Fiammiferi e Affini- della famiglia Marsiglia, ha mantenuto in vita una produzione che fonda le sue origini nel 1880.
Ad amministrarla, da oltre 50 anni, è Vincenzo Marsiglia, nipote del fondatore, che con sapienza e spirito di sacrificio custodisce una preziosa eredità fatta di valori e di tradizione, per la famiglia e per il territorio.
La società produce dal 1880 fiammiferi tipo “familiare”, accendibile ovunque; la sua forza, è data dalla forte specializzazione nella produzione del prodotto, dall’amore e dall’attenzione spesi per la sua realizzazione, dall’accortezza riservata in tutte le fasi della lavorazione, al fine di fornire fiammiferi di qualità, riuscendo, in tal modo, ad essere sempre un passo avanti rispetto ai loro competitor e garantire una distribuzione capillare del prodotto sull’intero territorio nazionale.
Diverse le imprese italiane che nel corso degli anni si sono rese protagoniste di questa ultracentenaria attività imprenditoriale. Tra queste, per longevità e costante innovazione, figura la SIRFA -Industrie Sannite Riunite Fiammiferi e Affini- della famiglia Marsiglia, che ha mantenuto in vita una produzione che fonda le sue origini nel 1880.
Su Realtà Sannita, raccontava Giuseppe Nicolò Imperlino, il 24 gennaio 2022:
Stavolta torneremo indietro nel tempo e i nostri scatti riguarderanno non tanto i monumenti della nostra città bensì le immagini di una impresa industriale famosa del Sannio che affonda le sue radici nel lontano 1880.
Parleremo della SIRFA SPA costituitasi nel 1980 per volontà di Giuseppe De Nigris e di Vincenzo Marsiglia al fine di continuare l’attività fiammiferaia delle due fabbriche sannite preesistenti: la De Nigris Giuseppe Eredi S.n.c e la Eredi Vincenzo Marsiglia S.n.c.
Come le altre aziende impegnate in tale produzione la fabbrica del beneventano aveva preso il via quando il fiammifero cominciò ad essere utilizzato su larga scala.
Molte di queste attività, a causa di cattiva conduzione e della meccanizzazione, chiusero.
Nel Sannio, invece, nel primo dopoguerra, rimasero attive tre fabbriche: Palmigieri, Marsiglia e De Nigris.
La prima, subito dopo, decise di chiudere per difficoltà economiche e per dedicarsi a nuove attività.
Le altre due proseguirono e si fusero, come già detto nel 1980.
Nel dopoguerra i fiammiferi erano considerati importanti quasi come il pane, addirittura erano utilizzati come merce di scambio per i generi alimentari.
Gli americani quando occuparono le zone in cui erano presenti le fabbriche di fiammiferi e che non erano state soggette a sciacallaggio, prelevarono le scatole di zolfanelli per poterle donare alla popolazione sfollata.
Gli stessi proprietari della SIRFA raccolsero con stupore dalle strade cittadine dei pacchi di fiammiferi provenienti dalla loro fabbrica e lanciati dagli americani.
Nei primi anni del 900’ il fuscello era molto rudimentale ed era affidato ad un lavoro manuale fino a quando fu inventato un macchinario che “scortecciava” il tronco dell’albero, che la maggior parte delle volte era un Pioppo canadese.
Una volta ottenuto il legno adatto al fiammifero, esso si lasciava all’aria aperta per eliminare la linfa al punto giusto da ottenere una corretta sfogliatura, e cioè il processo con il quale si ricavavano stecchini della giusta lunghezza.
Questo impiego era affidato sia operai che ad un macchinario apposito.
Il tutto avveniva lontano dalla fabbrica, la maggior parte delle volte nel luogo di coltivazione degli alberi.
Una volta giunto al luogo di produzione lo stecchino veniva posto sulla cosiddetta “Continua”, un macchinario eccezionale per gli anni 50.
Gli stecchini vi giungevano alla rinfusa e, grazie ad un controllato movimento sussultorio e alla presenza di numerosissimi fori, erano posti in posizione eretta.
Tale macchina si chiamava continua a causa del carico ininterrotto di stecchini di cui veniva caricata durante l’orario di lavoro.
In più era fornita di nastro trasportatore lungo almeno 10 - 15 m.
La produzione si completava con la suddivisione nelle scatole dei fiammiferi giunti a conclusione del ciclo di preparazione.
Una delle ultime sedi di ubicazione della fabbrica SIRFA SPA è stata quella di Via delle Poste, attuale succursale dell’Istituto Superiore G. B. Alberti.
Attigui alla fabbrica c’erano dei locali adibiti a spogliatoio e mensa con annessi servizi per l’igiene dei lavoratori che ancora ricadono nel palazzo in cui attualmente risiedo, il n. 39 di Via delle Poste ma che dopo idonea ristrutturazione sono stati adibiti a locali commerciali.
L’attuale fabbrica ex SIRFA SPA - Fiammiferi Marsiglia oggi sorge nella zona industriale di contrada Olivola alle porte di Benevento.