UN'ALTRA VOCE. QUELLA DEL PATRIARCA KIRILL...
Redazione, 11 marzo 2022.
Stiamo assistendo alla narrazione univoca dei fatti che vedono l' Ucraina al centro di un conflitto del quale non è semplice la lettura.
Molti, troppi, scelgono di sposare, passivamente, la lettura dominante del mainstream.
Ma, tutti quelli in buona fede, possono ascoltare, con interesse, una voce che la dice diversa.
Secondo il Patriarca Ortodosso di tutte le Russie, Kirill, la colpa è dell'occidente e non della Russia.
Egli ha inviato una lettera, nel 16esimo giorno dall'invasione russa in Ucraina, al reverendo professor Ioan Sauca, segretario generale del World Council of Churches (WCC).
Ha scritto:
«Come sapete, questo conflitto non è iniziato oggi.
Sono fermamente convinto che i suoi iniziatori non sono i popoli della Russia e dell'Ucraina, che provengono da un unico fonte battesimale di Kiev, e sono uniti da una fede comune, da santi e preghiere comuni, e condividono un comune destino storico.
Le origini dello scontro risiedono nelle relazioni tra l'Occidente e la Russia»
Ed anche:
«Negli anni '90 alla Russia era stato promesso che la sua sicurezza e la sua dignità sarebbero state rispettate.
Tuttavia, con il passare del tempo, le forze che considerano apertamente la Russia come il loro nemico si sono avvicinate ai suoi confini.
Anno dopo anno, mese dopo mese, gli Stati membri della Nato hanno aumentato la loro presenza militare, ignorando le preoccupazioni della Russia che queste armi possano un giorno essere usate contro di lei».
«Non hanno risparmiato nessuno sforzo, nessun fondo per inondare l'Ucraina di armi e istruttori di guerra.
Tuttavia, la cosa più terribile non sono le armi, ma il tentativo di "rieducare", di rifare mentalmente gli ucraini e i russi che vivono in Ucraina in nemici della Russia».
«Questo tragico conflitto è diventato parte della strategia geopolitica su larga scala che mira, prima di tutto, a indebolire la Russia».
Il Patriarca Kirill condanna le sanzioni che sono state imposte alla Russia.
E' molto preoccupato perchè la «russofobia si sta diffondendo nel mondo occidentale a un ritmo senza precedenti».
Kirill spera nel Consiglio Mondiale delle Chiese, affinchè «possa rimanere una piattaforma di dialogo imparziale, libera da preferenze politiche e da un approccio unilaterale».