Una tangentopoli piomba su Saipem
Sono 8 i contratti finiti nel mirino dei magistrati milanesi che hanno iscritto l`ad dell`Eni, Paolo Scaroni, nel registro degli indagati aperto nell`ambito dell`inchiesta sulla presunta maxi tangente di Saipem in Algeria, ipotizzando per il top manager il reato di corruzione internazionale.
In particolare, come riporta Asca, a Scaroni e ad altri top manager di Eni e Saipem sono contestate tangenti per oltre 220 milioni di euro. Il valore complessivo degli 8 contratti siglati da Saipem in Algeria e ora finiti al vaglio degli inquirenti milanesi e` pari a circa 11 miliardi di dollari.
Secondo gli inquirenti milanesi, tutto veniva deciso nel corso di riunioni all`Hotel Bulgari di Milano. ``Versamenti corruttivi a favore di entita` riconducibili a Bedjaoui - si legge nel decreto di perquisizione disposto oggi per l`abitazione di Paolo Scaroni, e gli uffici di Saipem ed Eni - sono stati corrisposti da aziende che operavano in contesto algerino come subcontrattisti di Saipem``. Versamenti che, precisano i magistrati milanesi nel decreto di perquisizione, ``venivano decisi nel corso di riunioni presso un albergo di Milano (l`hotel Bulgari, ndr)``.