UNA LEZIONE DI DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA POLITICA

UNA LEZIONE DI DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA POLITICA

Trento, 29 luglio 2024. Di Paolo Rosa, avvocato.

La Corte Costituzionale con la sentenza 146/2024 è intervenuta sulla decretazione d'urgenza, abusata dai Governi e in grado di delegittimare il Parlamento affermando che : " il ricorso allo strumento della decretazione d’urgenza, pur affidato all’autonoma scelta politica del Governo, è assoggettato a precisi «limiti costituzionali» e a «regole giuridiche indisponibili da parte della maggioranza, a garanzia della opzione costituzionale per la democrazia parlamentare e della tutela delle minoranze politiche».

Tale potere normativo «non può giustificare lo svuotamento del ruolo politico e legislativo del Parlamento, che resta la sede della rappresentanza della Nazione (art. 67 Cost.)» e dev’essere esercitato «nel rispetto degli equilibri costituzionalmente necessari».
La preesistenza di una situazione di fatto che comporti la necessità e l’urgenza di provvedere costituisce un requisito di validità costituzionale dell’adozione del decreto-legge e l’eventuale evidente mancanza di quel presupposto si configura come un vizio di legittimità costituzionale tanto del decreto-legge quanto della legge di conversione.

Il requisito dell’omogeneità si atteggia come uno degli indici rivelatori della sussistenza o della mancanza delle condizioni di validità del provvedimento governativo.

La Corte ha chiarito che tali limiti non sono funzionali solamente «al rispetto degli equilibri fondamentali della forma di governo, ma valgono anche a scoraggiare un modo di legiferare caotico e disorganico» che reca pregiudizio alla certezza del diritto e, in particolare, «sia all’effettivo godimento dei diritti che all’ordinato sviluppo dell’economia».
Questa lezione vale per tutta la politica, destra centro e sinistra.

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