Una guerra chiamata unione bancaria

Si salvi chi può. In Europa è sempre più caos nel nome del `dobbiamo risolvere la crisi`. Un giorno si parla di Eurobond, l`altro c`è chi minaccia di crepare piuttosto che di farlo (il cancelliere Merkel). Poi arriva il tema dell`unione bancaria e anche lì è un paciugo a non finire. Schulz parla di `priorità`, la Germania da l`ok, la Francia spinge ma ora ecco arrivare un autorevole presa di posizione negativa sull`argomento: ``Se disegnata propriamente l`unione bancaria rafforzera` nel futuro la stabilita` dell`unione monetaria ma e` lo strumento sbagliato per risolvere la crisi``, cosi` Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e membro del consiglio dei governatori della Bce, in un articolo scritto per il quotidiano economico tedesco Handelsblatt.

Il numero uno della Bundesbank spiega che ci sono molte questioni aperte sul processo di unione bancaria a partire da quali banche dovrebbero essere vigilate dalla Bce nonche` quello dei paesi dell`Unione europea non sono membri dell`unione monetaria, l`eventuale conflitto di interessi della Bce tra la politica monetaria e l`attivita` di vigilanza. Per questo, spiega Wiedmann, ``l`unione bancaria deve essere fatta senza fretta, non ha nessun senso correre per costruire qualcosa sulla sabbia``.

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