UNA DONNA ALLA NUOVA GUIDA DI TWITTER

UNA DONNA ALLA NUOVA GUIDA DI TWITTER

Redazione, 12 maggio 2023.

Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo dopo Bernard Arnault e famiglia, proprietario della casa automobilistica elettrica Tesla, della società di esplorazione spaziale SpaceX e maggiore azionista di Twitter, aveva già accennato all'ipotesi di affidare ad altro manager la guida di Twitter.

Carico di lavoro e di responsabilità eccessivo anche per lui.

Tra gli azionisti di Tesla serpeggiava il malumore e si era fatta strada l'idea che Musk fosse distratto, nella gestione di Tesla, dalla nuova avventura con Twitter.

Tant'è che, poco dopo la pubblicazione del suo tweet che lascia presagire l'imminente avvicendamento al vertice di Twitter, i titoli di Tesla ne hanno beneficiato con più del 2% di guadagno.

In effetti, una conduzione super concentrata è necessaria per Twitter che sta lanciando anche una serie di nuove applicazioni e tra queste, la messaggistica crittografata e le videochiamate. 

Dall' ottobre 2022, periodo del grande acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari, su Musk si erano riversate aspre critiche per la sua nuova politica di gestione del social, ripulito dalla censura precedente con il licenziamento dei "giornalisti" preposti alla "moderazione" dei contenuti pubblicati.

La sua reazione era stata immediata etichettando diverse testate giornalistiche avverse come "media affiliati allo stato", prive di libertà...

Al solito, gli era arrivata un'evidente "punizione economica" con alcuni grandi inserzionisti che avevano cessato di usare la piattaforma per farsi pubblicità e tra questi i marchi Balenciaga, Apple, General MotorsChipotle e United Airlines Ford che, evidentemente, preferiscono i media con il bavaglio.

Musk ha appena commentato questa reazione minimizzando e sostendendo che, in aprile, molti inserzionisti sono tornati su Twitter e che la società è "approssimativamente in pareggio".

Pare che il nuovo CEO di Twitter sarà Linda Yaccarino, attuale direttrice delle vendite pubblicitarie presso NBCUniversal di Comcast.

Appena acquistata la piattaforma, già a novembre, Musk aveva licenziato l'allora CEO Parag Agrawal, altri dipendenti apicali e circa metà di tutto lo staff precedente.

Aveva chiarito che Twitter, nelle sue mani, sarebbe diventata lo spazio dell'assoluta libertà di parola.

Come sempre, la libertà è una scelta che ha un costo altissimo, anche per un gigante come Musk.

Yaccarino, o chiunque al suo posto, eredita una situazione complessa.

La raccolta pubblicitaria, secondo il saldo di marzo, era crollata del 50% rispetto al pre-Musk e il rischio di fallimento prendeva corpo, gettando al vento i 44 miliardi spesi.

Per gli azionisti di Twitter è stata una stretta al portafoglio, mentre per i cinguettanti è la conferma oggettiva della promessa libertaria di Musk.

La raccolta pubblicitaria è la principale fonte di reddito di Twitter e, in qualche modo e con grande lavoro, cercando inserzionisti che ne condividano la nuova politica, dovrà essere rimessa a posto. 

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