Un promotore infuriato risponde a Scambia
Gentile dott. Nicola Scambia, scrivo, con preghiera di pubblicazione, perché trovo assolutamente ingiustificato e gratuito, nonché profondamente offensivo,
il suo attacco alla categoria dei promotori finanziari (qui l`articolo di riferimento). Stiamo parlando di un lavoro che lei dovrebbe onorare fino in fondo e rispettare, dato che le ha permesso di diventare quello che è diventato e di scrivere quello che scrive. In Italia il problema non sono i promotori, ma le politiche commissionali delle banche, fatte apposta per “spennare” i clienti e fare ricadere poi la colpa di politiche di portafoglio “pilotate” sugli stessi promotori finanziari, costretti ad attuarle per sbancare il lunario. Se lei ha detto che per un sistema sano auspica la fine di almeno il 50% della piazza promotori, io invece credo che sarebbe più opportuno vedere ripulita la stessa da molte banche o banchette o sim del tutto prive di credibilità, veri e proprie trappole per chi a loro si affida (clienti e professionisti. Un nome? Pensate al recente caso di Banca Network, per non parlare di Banca MB). Io spero che la figura del promotore, un professionista che studia e fatica ogni giorno per essere informato sull’attualità dei mercati come nessun altro professionista (tantomeno gestori e addetti marketing), venga valorizzata in futuro, non umiliata da “macellaio” come lei. Saluti
Giordano, promotore finanziario