«Si tratta di uno strumento - osserva l`assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - al quale affidiamo una grande importanza perchè, oggi più che mai, siamo convinti che la capacità di innovare e scommettere su nuove tecnologie sia un passaggio indispensabile per uscire dalla crisi e rafforzare il sistema produttivo, rendendolo più moderno e competitivo, all`altezza dei mercati globali in cui è chiamato a misurarsi. I risultati raggiunti grazie alle precedenti edizioni di questo strumento ne hanno dimostrato l`efficacia nel valorizzare e potenziare le eccellenze e nel rafforzare i legami fra impresa e mondo della ricerca». Il nuovo bando, si rivolge alle imprese, in forma singola o associata appartenenti a tutti i settori dell`economia regionale e di ogni dimensione.
«Abbiamo voluto porre - precisa l`assessore Simoncini - una particolare attenzione alla valorizzazione delle piccole imprese, cui viene riconosciuta un`intensità di aiuto a fondo perduto, che può arrivare sino al 60% dei costi ammissibili». In particolare sono tre le tipologie di progetti previste: una prima linea di finanziamento, mette a disposizione circa 21 milioni di euro, ed è riservata alle proposte presentate da raggruppamenti di imprese, anche in collaborazione con enti di ricerca, per progetti compresi fra i 250 mila e i 3 milioni di euro. Una seconda linea con una dotazione di 49 milioni di euro, è invece dedicata ai grandi progetti di ricerca che possono essere presentati da imprese singole o associate per investimenti compresi fra i 3 milioni e i 15 milioni di euro. Una terza linea, con più di 3,5 milioni di euro, è riservata alle piccole e medie imprese che presentino proposte singole di entità compresa fra i 250 mila euro e i 3 milioni.
I progetti potranno essere presentati soltanto on line e saranno valutati da una commissione tecnico-scientifica che ammetterà i migliori al finanziamento, riconoscendo una priorità ai progetti che si inseriscono nelle aree tecnologiche, settoriali o territoriali individuate dal Piano regionale di sviluppo 2011-2015 nell`ambito dei Progetti integrati di sviluppo (Pis). «L`obiettivo - sottolinea l`assessore Simocini - è quello di valorizzare al massimo le eccellenze e il mondo della ricerca, pubblica e privata, favorendo lo sviluppo di settori high tech e ad elevato contenuto di conoscenza, anche a partire dai poli di innovazione e dai distretti tecnologici costituiti in Toscana grazie al sostegno della Regione». Nel bando vengono riconosciute delle priorità alle proposte progettuali presentate da imprese aggregate, da proposte che assicurino un`occupazione aggiuntiva o che siano presentate da imprese giovanili e femminili, il tutto in una logica integrata con le politiche e gli strumenti già messi in campo tramite gli incentivi per l`occupazione e la nuova legge sull`imprenditoria giovanile (che rientra nel più ampio progetto Giovanisì.
Il contributo coprirà le spese per personale, strumenti, attrezzature, terreni e fabbricati, consulenze, servizi di ricerca, brevetti e spese generali e sarà sotto forma di aiuto in conto capitale non rimborsabile (fondo perduto) per le piccole e medie imprese. Per le grandi imprese sarà in parte a fondo perduto e in parte come finanziamento a tasso agevolato. Questo bando rafforza gli obiettivi che la Regione si era data con il precedente avviso su «Progetti strategici di ricerca e sviluppo in materia di Ict e meccanica avanzata» con cui lo scorso aprile, a fronte di un investimento complessivo di circa 120 milioni di euro sono stati assegnati circa 61 milioni di finanziamento al nostro sistema produttivo. A dimostrazione dell`interesse della Regione per lo sviluppo di attività innovative, verranno promosse azioni di promozione sul territorio per valorizzare al massimo questo intervento, cui si aggiungeranno presto nuove risorse. «Ai 70 milioni che oggi siamo in grado di mettere in campo - spiega l`assessore Simoncini - si aggiungeranno nei prossimi mesi ulteriori 70 milioni del fondo Fri della Cassa depositi e prestiti, che sono stati già assegnati alla Toscana ma che non sono ancora utilizzabili».