UK: SE IL LEADER POLITICO VIOLA LE SUE STESSE LEGGI, SCATTANO PROVVEDIMENTI ANCHE PENALI E L'OBBLIGO DI FARSI DA PARTE CON IGNOMINIA.
Redazione, 13 aprile 2022.
Il primo ministro Boris Johnson, il cancelliere Rishi Sunak e la signora Carrie Johnson hanno subito sanzioni penali per aver partecipato alla festa di compleanno nel momento del "blocco" per Covid che avevano imposto ai loro cittadini.
Cionostante, Boris Johnson rifiuta di dare le dimissioni, richieste a pioggia e combatte per evitarle.
Pare trattarsi del primo caso che vede il primo ministro, sua moglie ed il cancelliere in carica, ad essere stati sanzionati penalmente.
L'aggravente che ha fatto esplodere l'ira dei loro detrattori sta nell'inganno ai danni dello stesso parlamento al quale avevano negato l'addebito, affermando di non aver partecipato a quella festa.
Sunak non si è espresso pubblicamente sull'epilogo della vicenda e questo suo silenzio induce gli osservatori a ritenere che siano prossime le sue dimissioni anche a fronte delle indagini fiscali pendenti in capo a sua moglie.
Se Sunak facesse un passo indietro traccerebbe un percorso insidioso anche per Johnson che sarebbe trascinato verso la stessa direzione.
Johnson, nel mentre, si è cosparso il capo di cenere chiedendo scusa ma, farà molta fatica a fronte di ulteriori indagini della polizia su altre sei occasioni festive in violazione del blocco.
Pare scivolare sul vetro insaponato mentre dichiara di "aver umilmente accettato" di avere infranto le regole ritenendo di non violarle dal momento che l'evento, oggetto di sanzione, sarebbe durato meno di 10 minuti.
Spinge sulla leva della sua buona fede dicendo che “Rispetto pienamente l'esito delle indagini. Capisco la rabbia che molti proveranno per il fatto che io stesso non sono stato all'altezza quando si è trattato di osservare le stesse regole che il governo che guidavo aveva introdotto per proteggere il pubblico. Accetto in tutta sincerità che le persone hanno il diritto di aspettarsi di meglio. Ora sento un senso ancora maggiore del dovere di rispettare le priorità del popolo britannico".
Vedremo...