UCRAINA E RUSSIA. DAI TEMPLI DELLA CULTURA SI E' GIA' APERTA LA CACCIA ALLA CULTURA RUSSA. SCIOCCANTE!
Redazione, 2 marzo 2022.
Vivere nei Templi della Cultura, occupando anche posizioni di vertice e/o avendo il privilegio della docenza e/o della ricerca, non salva dal rischio di una deriva intellettuale.
La macchina che stritola la Cultura Russa si è già messa in moto.
L'attuale crisi Ucraina/Russia, che vede schierata ufficialmente la nostra Italia dalla parte dell 'Ucraina e contro la Russia, sta portando, in varie sedi della Cultura Italiana, al rigetto della Cultura Russa e ad rifiuto dei suoi attuali e o storici esponenti.
Una sorta di reset totale.
Come se la grande cultura russa avesse perso, d'un tratto il suo valore massimo, riconosciuto fin qui.
Per i morti come Fëdor Dostoevskij, non potendoli interrogare circa la loro posizione verso l'aggressione Russia all' Ucraina, si decide, facilemente, di tappargli la bocca eliminandoli dalle nostre aule.
Dai vivi, come dal soprano Anna Netrebko, che avrebbe dovuto esibirsi alla Scala, si pretende di schierarsi contro la propria madre Russa nell'ovvia impossibilità di spuntare tale risultato.
Ed anche il vivissimo direttore d’orchestra della Scala Valery Gergiev, cancellato ancora da Milano, in quanto "colpevole" di essere amico di Putin e colpevole per non aver condannato il conflitto aperto in Ucraina.
L'ultima notizia riguarda il docente di Milano Bicocca, Paolo Nori, grande esperto di letteratura russa che avrebbe dovuto tenere un ciclo di lezioni sulle opere di Fëdor Dostoevskij e Tolstoj.
Ha riferito di avere ricevuto un email dall’Università degli Studi Milano-Bicocca contenente la comunicazione del "rinvio" del suo ciclo di lezioni.
Impossibile comprendere le ragioni di queste scelte.
Come se i Giganti della Cultura Russa non fossero mai esistiti, come se non li avessimo mai ammirati, come se non avessero lasciato il segno sulle strade dell 'umanità.
Sarebbe abbastanza semplice capire tali posizioni se queste fossero la conseguenza di ragionamenti primitivi e incolti in ambienti di pari basso profilo culturale.
Ma, dai Templi della Cultura, come nei casi, ci si asperebbe ben altro.
La capacità di volare più alto.
Milano si sta sporcando l'anima.