UBS rivede le politiche sull’investment banking (con conseguenti ripercussioni sui posti di lavoro), ma tornano i dividendi

«Abbiamo deciso di ridurre in modo sostanziale il profilo di rischio della banca con la dismissione e il ridimensionamento di attività che non aggiungono valore alla nostra base di clienti o che generano rendimenti poco interessanti rispetto ai rischi». Così il nuovo ceo del colosso bancario elvetico Sergio Ermotti si è presentato all`annuale incontro con gli investitori tenutosi ieri a New York.  Ermotti prevede – a partire dal 2013 – un Roe a livello di gruppo tra il 12 e il 17%, ma perché ciò avvenga sarà necessario tagliare entro il 2016 duemila dipendenti che operano nel settore dell’investment banking, passando così dalle attuali 18.000 a circa 16.000 unità.    L`attività di investment banking sarà meno complessa, deterrà meno attivi ponderati in funzione del rischio (gli attuali 300 miliardi di franchi svizzeri si ridurranno di circa il 50%) e ricorrerà a una quota di capitale decisamente meno consistente, così da poter offrire agli azionisti dei rendimenti sostenibili. Per finire, UBS ha stabilito che per il 2011 tornerà a essere ridistribuito un dividendo, pari a 0,10 franchi per azione (non succedeva dal 2006).   

UBS rivede le politiche sull’investment banking (con conseguenti ripercussioni sui posti di lavoro), ma tornano i dividendi