TUTTO IL POPOLO ITALIANO RIFIUTA IL SACCHEGGIO DEL FOTOVOLTAICO E DELL'EOLICO. È FACILE CAPIRLO....
Giannina Puddu, 26 marzo 2025.
È scontato.
Nel momento in cui, in qualunque regione italiana, un territorio si trovi esposto al rischio di perdere spazio per l'attività agricola o qualunque spazio identitario che sia riconducibile alla cultura, al patrimonio naturale, alla storia, all'economia o alle tradizioni locali, i cittadini, giustamente, insorgono, affermando la loro decisa contrarietà.
Così come è ovvio che il rifiuto dei cittadini sia più frequente in diretta funzione della frequenza del rischio, come accade, per esempio, in Sardegna.
Giusto un asino per scelta non lo capisce, premesso che l'asino-animale dimostra un grado di sensibilità che questi soggetti manco si sognano, nati per servire il primo padrone del quale riescono a mordere le braghe per farsi trascinare verso un tenore di vita superiore alle loro possiilità.
Questo è ciò che si è visto in un recente "servizio" trasmesso da una delle più importanti reti televisive nazionali, ancora sotto il controllo, evidentemente, delle forze politiche che hanno promosso l'ideologia "green" che sta devastando ampie e preziosissime porzioni di terra italiana.
Vorrò vedere gli stessi autori di questo "servizio" di manipolazione quando decideranno di dedicarsi a quanto sta accadendo a Venezia e dintorni.
Dalla presentazione del video:
A Venezia, i comitati contro l'agrivoltaico a Mogliano e Favaro chiedono un incontro urgente con Zaia e l'assessore Marcato.
Un corteo ha raggiunto il Consiglio Regionale.
Se doveste installare decine di migliaia di pannelli fotovoltaici in un’area già fortemente cementificata, come tra i Comuni di Venezia e Mogliano, scegliereste delle aree già edificate e magari abbandonate in attesa di riqualificazione o degli spazi verdi ad uso agricolo?
Per quanto incredibile in Veneto si sta scegliendo la seconda ipotesi.
E per l’ennesima volta i comitati di Ca’ Solaro e Via D’Azeglio hanno sfilato in protesta fino al Consiglio Regionale.
Nel veneziano i campi agrivoltaici non li vogliono i cittadini, non li vuole la Città Metropolitana e il Comune di Venezia e non li vuole nemmeno la Municiplaità di Favaro Veneto.
Solo a Ca' Solaro, uno degli ultimi grandi spazi verdi dell’entroterra veneziano si progettano pannelli agrivoltaici per 18 ettari di terreno agricolo, una superficie equivalente a 25 campi da calcio.
A Mogliano, nonostante la contrarietà di Comune e residenti, la Regione Veneto ha dato il via libera all’installazione di 13.500 pannelli fotovoltaici tra via Cavalleggeri e via Bianchi in un’area verde di quasi nove ettari.
La questione è ora al vaglio del TAR.
Di pannelli fotovoltaici in via D’Azeglio a Marocco se ne vogliono mettere ancora di più: 17.850 inun'area di 5,5 ettari all'interno di una superficie agricola di 17 ettari.
Che in Regione ci sia un certo imbarazzo anche tra i consiglieri di maggioranza è evidente.
In ogni caso quando il corteo arriva a Palazzo Ferro Fini di politici non ce ne sono: venerdì non è prevista attività in Consiglio.
I rappresentati dei comitati non possono che far protocollare una richiesta d’incontro.
Intervistati MICHELE BOATO (ABC AMBIENTE BENE COMUNE), MARCO BELLATO (PRESIDENTE MUNICIPALITA’ FAVARO VENETO), GENNARO MAROTTA (VICESEGRETARIO COMUNALE “AZIONE” VENEZIA), LUCA POLLAZON (PORTAVOCE COMITATO CITTADINI CA’ SOLARO), NICOLETTA GIUSTETTI (PRESIDENTE NO AGRIVOLTAICO VIA D’AZEGLIO), CLAUDIO VERNA (NO AGRIVOLTAICO VIA D’AZEGLIO) (Servizio di Filippo Fois)