Settimana poco significativa, anche per le scadenze tecniche di Aprile, svoltesi con il solo future attivo, ed a scartamento molto ridotto, per il Venerdì Santo.
In effetti sempre con scambi molto ridotti ed in pratica con quattro sedute soltanto, hanno portato il nostro indice, sempre sui 24800/900, gia' testati più volte.
Approfittando anche per l' inizio della settimana post pasquale, che sara' ancora a scartamento ridotto, come presenza di operatori, possiamo prevedere un analogo comportamento oscillante fra i 24500/600 ed i 25200/300...nulla di più!
Seguendo sempre da vicino l' andamento del dollaro ed al netto di ulteriore peggioramento della situazione del conflitto fra Russia ed Ucraina.
Ci preoccupa un po' meno la situazione pandemica, almeno per il momento, anche perché ancora reggono le misure restrittive imposte oltre alle vaccinazioni e l' essere concentrati mediaticamente sugli aspetti gia' accennati.
Ma temiamo a medio termine un ritorno sui gap lasciati aperti soprattutto in area 22500/600.
Oltre che quello intraday lasciato aperto in area 21000/21500.
Teniamo sempre presente che ai dati di Venerdì il nostro future Giugno, che deve essere sempre quello più monitorato, viaggia nel massimo della sua estensione fra i 24000 ed i 24200/300 e che il future Settembre, anche se con scambi ancora poco significativi, e' sui 23800/900.
Per il lungo termine, non ci stupiremmo di vedere il nostro indice e future, appaiati, anche ben sotto i 20000 punti, livello solo psicologico, certo, ma che ci porterebbe, deteriorandosi sempre più anche il tessuto sociale ed economico, sul target price terminale, da noi più volte evocato e segnalato di area 16000/16500.
Titoli petroliferi.
ENI, SAIPEM, TENARIS.
Poco da dire e scrivere su questi tre titoli, più o meno collegati al prezzo, quanto mai artificioso, del petrolio.
Quest' ultimo, con uno spread, ancora molto ampio, viaggia nei due assett fra i 106 dollari (WTI) e 111 (Brent) e sta cercando una base dopo aver toccato nei momenti di maggior tensione anche, i poco sopra 130 dollari del primo ed i poco sotto 140 del secondo, sempre intraday.
Del resto andando per entrambi gli assett anche sotto i 95 /100 Dollari proprio
nell' ultimo mese, viene comprato su queste ultime basi e venduto sui livelli attuali.
Spazio interessante per chi opera su questo molto volatile assett molto meno per chi opera su ENI, ormai quasi sui massimi degli ultimi 12 mesi, posti a poco sotto i 15 euro, su Saipem, stessa musica con prezzi attuali poco sotto gli 1,09, con i massimi di breve a 1,15, ma con forte volatilità, che potrebbe riportare il titolo anche sui minimi di poco sopra 0,90. Titolo da maneggiare con estrema cura, ...per cuori molto forti.
Altro discorso per Tenaris, che ha fatto " tirare il collo" a più di un ribassista, e giunto sui massimi degli ultimi 12 mesi, a 15,08.
Molto lontano dai minimi, nello stesso petiodo di 8 euro!
Troppo rischioso comprarlo a questi prezzi.
Stare completamente out o utilizzare le opzioni.
Chi lo ha in porfafoglio, immaginiamo, a prezzi inferiori o molto inferiori, alleggerire anche molto sopra il 50% e tenere la rimanenza.
Il super sottovalutato LEONARDO era, e parzialmente, lo e' ancora il titolo più sottovalutato del nostro listino.
Lo scrivevamo, anche sulle lettere quotidiane ai nostri lettori abbonati, fin dallo scorso anno quando stazionava, fra i 6 ed i 6,50 euro, senza infamia e senza lode, attendendo di ufficializzare al mercato commesse da ogni parte del mondo soprattutto, sembrera' strano, ma e' così, di elicotteri.
Titolo appesantito anche dal suo flop americano DRS, ritirata in fretta e furia da una difficile IPO, molto prima del pur annunciato conflitto fra Russia ed Ucraina.
Poi l' effetto scoppio di detto conflitto, i successivi invii di armi (vecchie e da sostituire ) da parte dell' Europa, Italia e poi USA, hanno fatto esplodere a lungo il titolo, fermatosi fra 8,80/90 e 9,40/9,50 per " digerire " la lunga corsa.
Ora strappo oltre i 10 euro, che fa prevedere un arrivo di commesse ed il prolungamento del conflitto in atto e l' aumento fino al 2% delle spese militari, gia' in essere in molti paesi.
E la riesumazione del progetto di riimmettere sul mercato la controllata DRS, ora più facilmente collocata.
Cosa fare ora?
Come per Tenaris, ma se mai accentuando la quota da vendere a 2/3 del porfafoglio, se acquistato da tempo nel lungo periodo di staticità in area 6/6,50.
E tenere il rimanente coprendolo con vendita di opzioni Call a lungo termine.
Acquistare solo in piccole quantità se dovesse stornare sui 9,50 circa largo, che da vecchie resistenze, diventerebbero nuovi supporti.
Per il PETROLIO ne abbiamo già accennato nei precedenti articoli, ma occorre avere anche una visione più completa ed a lungo termine.
Perdurando la tensione sulle commodities ed il petrolio in particolare, alimentato dal conflitto che pare non arrestarsi, ma anzi ampliarsi, senza per fortuna, si fa per dire, estendersi ad altri stati, consigliamo di fare attenzione ai livelli supportali di 88/92 del WTI e 94/99 Brent.
E i livelli resistenziali di 130/132 e 136/139 rispettivamente, già toccati intraday fra fine febbraio ed inizio marzo.
Per chi volesse operare su questi livelli in trading attivo o passivo, consigliamo di contattarci.
Per l' oro rimaniamo della stessa opinione e cioè che difficilmente si potrà uscire da questi range di breve medio e medio lungo termine posti fra 1850/1950 e 1800/ 2050.
Consigli operativi come sopra, ma molto meglio su Argento, che Oro, come più volte segnalato.