Tutelare i professionisti attraverso le associazioni
La Legge n. 4 del 14/1/2013, dispone in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi.L`obiettivo è di riconoscere associazioni a carattere professionale di natura privata.
Lo scopo è di assimilare queste associazioni agli ordini, conferendo ad esse le stesse competenze: formazione, vigilanza, disciplina, deontologia, certificazione di qualità, garanzie agli utenti. Tutte materie che contribuiscono ad edificare negli ordini centri di potere corporativo, fine a se stesso.
Non si sente il bisogno d`ulteriori limitazioni alla libertà. Si potrebbero, invece, abolire gli ordini e le associazioni riconosciute, perché le norme di diritto privato e pubblico, vigenti, sono più che sufficienti a tutelare tutti gli aspetti dell`attività professionale.
Vi sono anche ingenuità. Il comma 4 dell`art. 1 afferma che l`esercizio della professione è libero: non è una novità, la Costituzione lo afferma dal 1948. Il comma 3 dell`art. 1 afferma che, in ogni documento scritto con il cliente, occorre fare espresso riferimento alla presente legge: adempimento superfluo.
Unica novità interessante è il comma 5 dell`art. 1, che prevede l`esercizio della professione in forma societaria.
Esso non contiene l`assurdità del limite di 1/3 per la partecipazione dei soggetti non professionisti, vincolo, invece, statuito dall`art. 10 della Legge 183 del 12/11/2011, per le professioni ordinistiche.
Scritto da Giorgio Trenti, consulente aziendale
ALBO DEGLI AZIENDALISTI
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