Truffa dei Parioli, arriva la condanna e il risarcimento per i risparmiatori

Un esercito di truffati: quasi 1700 risparmiatori della `Roma bene`, ma solo trecento hanno poi sporto denuncia. E ieri per Gianfranco Lande, il `Madoff dei Parioli`, l`ex intermediario (che si spacciava rappresentante della fantomatica Européenne de gestion privée) che ha raggirato molti vip e professionisti della capitale, è arrivata la condanna a nove anni di reclusione e l`interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Accusato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, esercizio abusivo della professione e ostacolo agli organi della vigilanza e in carcere dal 24 marzo, a Lande erano già stati inflitti, lo scorso 30 maggio, quattro anni e sei mesi di reclusione per bancarotta patrimoniale e documentale in relazione al crack da 225 milioni di euro dell`Egp France, una delle società al centro dell`inchiesta capitolina.

Dopo quattro ore di camera di consiglio, il collegio della nona sezione penale del tribunale di Roma, presieduto da Carmelita Russo, ha quindi giudicato responsabile l`ex broker – per il quale il pm Luca Tescaroli aveva chiesto dodici anni e otto mesi di reclusione – condannandolo anche al pagamento di una multa di 20mila euro, alle spese di giudizio e al risarcimento dei danni alle oltre 300 parti civili, costituite nel giudizio, in separata sede e in solido con i responsabili civili di Carispaq ed Egp. Nessuna somma risarcitoria è stata invece prevista a carico di Bankitalia e Consob. Anzi, per quest`ultima i giudici romani hanno disposto un indennizzo riconoscendola come una delle parti civili che dovranno essere risarcite. Lande è stato invece assolto per i fatti contestati e antecedenti al 1° luglio 1998 perché l`abusivismo finanziario non era previsto dalla legge come reato.

«È una sentenza scandalosa», è stato il primo commento a caldo dell`ex intermediario. E i suoi legali sono pronti a dare battaglia. «Siamo curiosi di conoscere le motivazioni della sentenza – sottolineano Salvatore Sciullo e Susanna Carraro –. Certamente la impugneremo perché infliggere nove anni a una persona che si è comportata come ha fatto Gianfranco Lande, senza scappare e affrontando i problemi che si erano creati non per sua responsabilità ma per le condotte di altri, non merita di essere accettata». Di diverso avviso l`avvocato Claudio Coratella che rappresenta nel processo molte parti civili. «Finalmente giustizia è fatta. Questa condanna farà da scuola e sarà un monito per i futuri truffatori sulle conseguenze delle loro gesta». Soddisfatto anche il capo dell`ufficio legale della Consob, Salvatore Providenti. «È stata accolta pienamente la nostra impostazione sulla vicenda».

Articolo tratto da Il Sole 24 Ore

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