TRANSIZIONE ENERGETICA: IL POTERE DELLE ISTITUZIONI E LA SOVRANITA' DEI POPOLI
Giannina Puddu, 11 novembre 2024.
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Giuseppe Spinelli, dell'Associazione Esaro Italia Web Radio, ha intervistato l'avvocato Michele Pala, rappresentante del Comitato Referendario per il NO alla Devastazione Ambientale della Sardegna attraverso l'imposizione della "Transizione Energetica".
La Sardegna è qualcosa di unico, non possiamo permetterci di distruggerla in questo modo, ha affermato Pala, in apertura.
Il 10 settembre, il Comitato Referendario per il NO aveva depositato presso la Corte D'Appello di Cagliari le firme raccolte in abbondanza, e già il 13 settembre, la stessa Corte le aveva consegnate alla regione Sardegna.
Si è registrato, nel percorso, un intoppo inusuale dovuto al ritardo di nomina dell'Ufficio Referendario presso la stessa Regione rispetto ai tempi previsti dalla regola dal momento dell'insediamento del Consiglio neo eletto.
Ad oggi, nominato l'Ufficio Referendario il 3 di ottobre, la Regione non ha ancora riscontrato il deposito delle firme, nè sotto il profilo formale, nè sul punto dell'ammissibilità del quesito.
Pur muovendosi entro il limite del tempo previsto, Pala lamenta la lentezza dell'azione regionale osservando che, per noi, oggi, il tempo non è variabile neutra.
Mentre la Regione si concede il tempo che ha a disposizione, in Sardegna si aprono voragini, si spianano i territori, si espiantano alberi, si espropriano campi coltivati per sostituirli con impianti eolici e fotovoltaici.
In sostanza, si osserva l'insensibilità della regione verso questa urgenza.
Mentre, dovrebbero essere innanzi a tutti, proprio la nuova Presidente ed il nuovo Consiglio Regionale, in quanto vertice politico e amministrativo locale, determinati ad agire per affermare il rispetto dell'identità e delle necessità dell'isola, contrastando con efficacia le aggressioni esterne che si sostengono, peraltro, con motivazioni costruite su presupposti scientifici discutibili e discussi.
Dal dialogo emerge e si conferma la sordità delle Istituzioni che abusano del loro potere ignorando la volontà e la sovranità del Popolo.
Nello specifico dell'intervista è la sovranità del Popolo Sardo al centro della riflessione e che questa, proprio attraverso il Referendum concepito dal Comitato Sala, si intende riaffermare offrendo ai sardi l'opportunità di esprimersi sul piano di nuova industrializzazione del territorio costruito su mega impianti eolici e fotovoltaici.
E' l'ennesimo Piano di Industrializzazione calato e imposto dall'alto, costantemente avversato dai sardi che non hanno bisogno di tutta l'elettricità che si intende produrre, con l'aggravante di mutare il volto naturale e storico della Sardegna.
Ciò che è emerso, innanzitutto, è l'indispensabile "Moratoria" dettata dal Governo Meloni che deve fermare sia l'iter di autorizzazione degli impianti che la loro messa a dimora, fino a che i sardi non si siano espressi circa il loro gradimento o la loro avversione verso questo nuovo Piano di Industrializzazione dell'isola.
Devono essere i sardi e non altri a stabilire, ha affermato Pala, quali siano le soluzioni adeguate alla loro Terra per la produzione di energia elettrica, chiarito che sia il Comitato Pala che i sardi sono favorevoli all'uso di fonti di energia pulita, in sostituzione di quelle di derivazione fossile.
Certo, l' "energia pulita" diventa "sporca" se mentre si produce genera devastazione ambientale come nel caso delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici che si vorrebbero installare in Sardegna.
Si deve poter guardare oltre, verso altre tecnologie, pure esistenti e applicate in altre aree del mondo, perchè sia davvero elettricità "green".
E, si deve produrre quanto effettivamente necessario al territorio, nel rispetto della sua identità.
L'intervista si è chiusa rimandando ad un ulteriore appuntamento a breve, quando ci saranno nuovi fatti da raccontare.
Spinelli: il Comitato Referendario per il No, organo rappresentativo di tanti Sardi, pone alcuni quesiti non ostruzionistici ma di buon senso, perché tanto silenzio da parte delle Istituzioni Regionali e Statali? Perché non si vuole ascoltare i cittadini? Chi ha interesse a non parlarne?