Milano, 7 marzo 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Lo aveva detto Silvio Berlusconi, nel 2014, quando aveva già ben chiara la situazione internazionale.
C' e' un video che gira da qualche giorno, che ci ha fatto andare a fondo a questa "profezia".
Forse all' inizio per sfottere, ma poi per riflettere ed approfondire.
Chi ha visionato il filmato si e' subito reso conto di un fatto, che gia' 8 anni fa, Berlusconi era riuscito a prevedere tutto quello che poi e' effettivamente accaduto, nella crisi e nei rapporti fra Occidente e Federazione russa.
Certo, nessun potere divinatorio del Cavaliere.
Semplicemente che l'ex premier, forte dell' amicizia con Putin, ne aveva colto, prima di altri, il malumore per l' evolversi delle dinamiche tra Est ed Ovest del Mondo.
E quindi , sedendo, in una delle rituali "ospitate" di Vespa, in occasione della presentazione del libro " Italiani voltagabbana" aveva delineato uno scenario futuribile, ma per lui, se ben ricordiamo, molto probabile.
Lo stesso che stiamo vivendo oggi, a distanza, appunto di 8 anni.
Ecco cosa aveva detto in sostanza, il Cavaliere...
"Quello che sta accadendo, e' davvero pericoloso, cioe' il ritorno alla guerra fredda, tra Occidente e Federazione russa.
Tutto il lavoro che avevamo fatto io e Putin, tra il 2001 ed il 2002, aveva portato al dimezzamento degli arsenali militari, sia in Russia, che negli USA.
Arsenali che avevano la capacità di distruggere dieci volte l' intera popolazione del mondo...
Quadro della situazione dell' epoca:
Sono trascorsi pochi mesi dalla crisi della Crimea, conclusasi con l' occupazione militare russa e con la separazione della penisola, dal resto dell' Ucraina.
Un referendum aveva sancito la linea indipendentista.
Ma la comunita' internazionale non ha mai accettato quel voto e tantomeno carri rmati inviati da Putin.
Anche qui poi pesanti sanzioni economiche.
Un grave errore disse Berlusconi, abbiamo così risvegliato il solito orgoglio di potenza militare dei russi.
Ora abbiamo colpito i patrimoni degli oltre 400 russi più ricchi, che non verranno piu' a spendere e spandere in Europa.
Gli stessi che in queste ore stanno vendendo le loro ville in Italia, Francia, Svizzera ed in genere in tutta Europa.
Questa è la conclusione odierna.
Gli Svizzeri stanno già preparandosi ad andare nei loro rifugi antiatomici pubblici e privati, mentre dai luoghi più belli d' Italia sta fuggendo la ricca comunità russa.
In Costa Smeralda ne sanno qualcosa.
Dio non voglia che si vada avanti con il secondo pacchetto di sanzioni, poiché in questo caso, non solo torneremmo nella guerra fredda, ma nella vera guerra e guerra freddissima, perché non avremmo nemmeno il gas dalla Russia.
Putin se l' è legato al dito, soprattutto con l' Italia che sta anche mandando armi all' Ucraina.
Ecco, i fatti stanno andando proprio nella direzione indicata, in tempi non sospetti, dal Cavaliere, che con Putin ha un' amicizia più che ventennale fatta di appuntamenti istituzionali, e riunioni private.
E ora?
Berlusconi si e' chiuso in un silenzio assoluto.
Non ha voluto commentare l' attacco all' Ucraina, ne' per stigmatizzare, né per difendere la scelta di Putin.
Ma si dice, da nostre fonti, che sia un silenzio ...operoso!
Da Arcore l' ex premier ha attivato tutti i suoi contatti internazionali, soprattutto quelli in Francia, ed, ovviamente, in Russia.
Il tentativo e' di fare ragionare le parti, come sta facendo in queste ore anche Israele, visto i buoni rapporti con la Russia, e riportare tutti sulla via del dialogo, fermando i bombardamenti.
Non e' facile.
Perché non è più al centro della scena politica italiana.
E perché Putin, non è più il giovane leader volitivo che firmo' l' accordo di Pratica di mare con George w. Bush, patto che portò alla nascita di un consiglio Nato- Russia.
Roba lunare, se si pensa a come siamo messi oggi.
Ancora oggi, c' è chi lo vorrebbe protagonista.
"Berlusconi sarebbe la persona più adatta a svolgere un ruolo di mediazione, che significa ...pace. Servirebbe un' investitura internazionale per la mediazione, ma quello che può fare lo fa'".
L' ho ha detto il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani.