Tobin tax? Il danno è per i risparmiatori

La morale è sempre la stessa: puoi puntare a colpire i piani alti, ma alla fine a pagare sono sempre i soliti, gli unici impotenti di fronte agli attacchi altrui.

Un`imposta sulle transazioni finanziarie estesa a livello europeo ``procurerebbe danni significativi per il rendimento del risparmio, il costo dei finanziamenti e l`attivita` di intermediazione ancora presente sui nostri territori``.

E` il giudizio, prevedibilissimo, del presidente di Assonime, Luigi Abete, che nel corso del suo intervento al convegno annuale di Assonime-Assolombarda, ripreso da Asca, sulla fiscalita` di impresa ha ribadito le proprie perplessita` sulla tobin tax: ``L`imposta - ha detto - resta discutibile per l`enorme impatto potenziale sulla base imponibile con costi che restano a carico di risparmiatori per settori finali dei finanziamenti``.

Sembre Abete è intervenuto su un altro tema caldo che riguarda i `portafogli` degli italiani: la pressione fiscale. Intervenire sull`Imu e` ``un errore`` anche se ora una riduzione delle tasse sulla prima casa appare ``inevitabile`` per effetto di ``accordi politici tra le forze di maggioranza``. Meglio sarebbe ``ridurre le tasse sul reddito e sul lavoro che sono quelle che piu` penalizzano il nostro sistema produttivo``.

``Gli strumenti per abbattere la pressione fiscale - ha spiegato Abete durante il convegno attuale promosso da Assonime e Assolombarda sulla fiscalita` di impresa - restano la lotta all`evasione e il contenimento della spesa pubblica``. In questo contesto ``destinare le poche risorse diponibili a una riduzione o addirittura a una restituzione dell`Imu sulla prima casa non appare condivisibile``. Perche` per il numero uno di Assonime ``meglio sarebbe mantenere la tassazione della prima casa alleggerendola con la previsione di opportune franchigie per fasce limitate di meno abbienti``, considerato anche che ``la tassazione del patrimonio immobiliare e` presente in tutti i sistemi tributari dei paesi avanzati ed e` comunemente utilizzata per finanziare le infrastrutture e i servizi sociali``. Abete, percio`, non ha dubbi: ``Le esigue risorse disponibili - e` il suo messaggio - andrebbero concentrate su sgravi mirati sul costo del lavoro``. Sul fronte dei redditi alle persone fisiche, la proposta di Assonime e` quella di ``estendere la tassazione sostitutiva tipica dei redditi da capitale anche ai redditi patrimoniali e ad alcune componenti della retribuzione``, con particolare riferimento ``agli affitti e al salario di produttivita` negoziato a livello aziendale``.

Quanto, invece, ai redditi di impresa, se e` vero che ``lo spazio per abbattere i carichi fiscali e` scarso``, e` altrettanto vero che la strada potrebbe essere quella di ``cercare di semplificare un sistema fiscale divenuto ormai complesso e disarticolato``. Occorrerebbero, percio`, chiarezza e stabilita` delle regole, ossia ``uno degli elementi fondamentali per orientare le decisioni di investimento degli operatori economici. E` su questo - ha tenuto a sottolineare Abete - che si giocano la certezza del diritto, l`affidabilita` del nostro ordinamento e il suo appeal nei confronti degli investitori esteri``. Inoltre, per Assonime andrebbe ``ristrutturato e meglio calibrato il sistema delle agevolazioni, molto spesso contradditorie, sovrabbondanti e settoriali``. L`obiettivo resta quello di puntare su una ``progressiva diminuzione dell`imposizione sulle imprese e sul lavoro in linea con un trend europeo e mondiale che non puo` essere disattesa``. Per raggiungere questo traguardo, occorre insistere sulla lotta all`evasione e all`elusione fiscale, che per Abete, ``otterra` risultati utili solo quando sara` avviata in modo sistematico un`attivita` di accertamento ben calibrata negli obiettivi e nei mezzi e perseguita senza tentennamenti``.

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