Titoli di stato italiani, la battaglia dei mulini a vento...

Per la serie `10 formiche non fanno un leone`, confermando un trend in atto sui mercati internazionali anche il colosso bancario nipponico Nomura ha annunciato un drastico taglio della propria esposizione al debito pubblico dei paesi in crisi dell`Eurozona, i cosiddetti Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Portogallo). In una nota pubblicata sul suo sito, infatti, Nomura annuncia di aver scaricato dal 30 settembre scorso 2,67 miliardi di debito in quest`area, portando il totale da 3,55 miliardi a 884 milioni di dollari. Il calo più forte è nel portafoglio di titoli italiani, sceso dell`83% da 2,81 miliardi a 467 milioni di dollari. Molto forte il calo anche sul fronte del debito spagnolo sceso del 62% da 465 a 175 milioni di dollari. Quasi azzerato (con un dimezzamento a soli 27 milioni) il peso del debito greco. In controtendenza, invece, l`esposizione verso i titoli dell`Irlanda, cresciuta di 7 milioni di dollari a quota 315 milioni. Al lato pratico significa che Nomura, da sola, ha venduto negli ultimi due mesi circa 2,3 miliardi di debito italiano. Una cifra, quella mossa da un solo player del mercato (neanche dei più incisivi) che risalta ancora di più se si considera che ieri, nel celebratissimo Btp Day, sul Mot è stato registrato il record storico degli scambi effettuati in una singola seduta con 86.681 contratti e un controvalore pari a oltre 2 miliardi e 700 milioni di euro. Poco di più, peccato che si trattasse di un record e di una `impresa` svolta da migliaia di persone. Ma il mercato non lo fanno di certo i piccoli, per quanto volonterosi. Una battaglia contro i mulini a vento che lascia l`amaro in bocca.

Titoli di stato italiani, la battaglia dei mulini a vento...