THOMAS SANKARA. LE RAGIONI DELLA POVERTA' IN AFRICA E DELLE CONSEGUENZE ANCORA DRAMMATICAMENTE ATTUALI

Giannina Puddu, 25 novembre 2021.

C'è un'area, in Africa, che si chiama Sahel.

Ha un clima semi arido e si estende tra l'Atlantico e il Mar Rosso.

Comprende il Senegal settentrionale, la Mauritania meridionale, il Mali centrale, il Burkina Faso settentrionale,  il sud estremo dell'Algeria, il Niger, il nord della Nigeria, parte del Sudan, l'Eritrea e il nord dell'Etiopia.

Nel XIX secolo, la Francia iniziò a piantare radici nel continente africano nell'assurda  “spartizione dell’Africa” concordata tra le potenze europee, ottenendo il dominio in  Algeria, Marocco, Tunisia e buona parte del Sahel centro-occidentale compreso il Burkina Faso che nel  1896, i francesi occuparono sottomettendo il Regno Mossi di Ouagadougou.

Finita la Seconda Guerra Mondiale, in terra d'Africa si svilupparono i movimenti anticolonialisti.

La  Francia cercò di sedarli  istituendo l’“Unione francese”, una partnership politica ed economica formale, inserita nella stessa Costituzione francese del 1946, finalizzata a mantenere un solido legame con le proprie colonie e soprattutto il controllo.

E' la “françafrique”  , espediente francese  utile a  conservare i vantaggi economici e politici dell’area.

Alcuni anni fa, l’Italia,  ha aumentato la sua presenza militare proprio nella fascia sub sahariana, con basi, piccoli contingenti militari e presenze navali schierati a titolo nazionale o all’interno di missioni europee in Niger, Malì, Gibuti, Somalia e nel Golfo di Guinea.

Siamo anche schierati sulla base di "accordi di cooperazione nel settore difesa e sicurezza"  in  Mauritania e Burkina Faso, mentre, secondo alcuni, noi saremmo presenti per aiutare i francesi a difendere i loro interessi in queste aree, così da favorire il minore impegno di mezzi francesi risolvendo problemi di politica interna d'Oltralpe.

Intanto, il Primo Ministro del Mali, Choguel Kokalla Maiga, l' 8 ottobre 2021, in un’intervista a RIA-Novosti, ha accusato la Francia di addestrare i terroristi che afferma di combattere.

Si crea il problema per avere il pretesto di risolvere il problema giustificando la propria presenza e ingerenza in terra d'altri.

In questo contesto, il discorso sul debito dei paesi del terzo mondo di Thomas Sankara alla venticinquesima conferenza dell'OUA (Organizzazione per l'unità Africana), ad  Addis Abeba, il  29 Luglio 1987.

Sankara fu ucciso pochi mesi dopo, il 15 ottobre dello stesso anno.

A distanza di ben trentaquattro anni  dall' uccisione dell' allora presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara, 14 uomini sono sotto processo, accusati di complicità nell'omicidio dell'uomo noto come "Che Guevara africano".

Il carismatico panafricanista è stato ucciso quando aveva solo  37 anni da un gruppo di  soldati, durante un colpo di stato,  il 15 ottobre 1987, orchestrato dal  "suo caro amico", Blaise Compaoré che figura tra gli accusati di omicidio.

La moglie e vedova di Sankara, Miriam Sankara ha detto alla BBC  "Voglio sapere la verità, e chi ha fatto cosa."

Sankara è un' icona in tutta l'Africa.

Adesivi con il suo volto adornano i taxi in tutta l'Africa occidentale, mentre in tutto il continente in Sud Africa, il leader dell'opposizione radicale Julius Malema lo cita come una delle sue fonti di  ispirazione.

Sotto il governo  di Sankara,  il Burkina Faso cambiò il suo nome abbandonando il vecchio  Alto Volta per assumere il nuovo  Burkina Faso, che significa "Terra di persone rette".

Sankara conduceva uno stile di vita austero.

Ridusse lo stipendio proprio e quello di tutti i dipendenti pubblici, ha  vietato l'uso di autisti governativi e i biglietti aerei di prima classe.

Per Sarkara, l 'istruzione era una priorità chiave da fissare per la sua gente.

Il  tasso di alfabetizzazione passò  dal 13% nel 1983 al 73% nel 1987. 

Ridistribuì anche la terra dai capi locali e la diede direttamente ai contadini poveri, determinando  un enorme aumento della produzione di cotone.

Sankara ha chiesto che un'Africa unita che si opponga a quello che ha definito il "neocolonialismo" di istituzioni come il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca mondiale.

Aveva detto: "Colui che ti nutre, ti controlla".

La sua  politica estera antimperialista  ha sfidato il dominio della Francia, che ha mantenuto un'enorme influenza in molte delle sue ex colonie in Africa, come il Burkina Faso.

La sua vedova Mariam ha accusato la Francia di aver organizzato il suo assassinio .

"Rimane il mio presidente. Quello che ha fatto per la popolazione incoraggia noi giovani a fare come ha fatto lui", ha detto alla BBC uno studente della Thomas Sankara University di Ouagadougou.

Un'imponente statua in bronzo alta sei metri al Thomas Sankara Memorial Park nella capitale, Ouagadougou, è stata inaugurata nel 2019.