È “Terrae”, primo evento nel suo genere nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in uno dei paesi più suggestivi della zona grazie anche al magnifico affaccio sull’omonimo lago, che vuole rimarcare quanto la ricchezza agroalimentare del bel paese sia legata al saper fare delle persone e alla terra da cui provengono.
Viticoltori, esperti di enogastronomia e appassionati di enogastronomia, dal 20 al 22 agosto arriveranno da ogni parte d’Italia trasformando uno dei Borghi più belli d’Italia nel luogo perfetto dove degustare, ascoltare, apprendere e approfondire tematiche e tradizioni legate a due importanti prodotti dell’agroalimentare: il vino e il pane.
Un fine settimana interamente dedicato al ricco patrimonio gastronomico italiano e al suo profondo rapporto con la cultura, la storia e il territorio nazionale.
Una fiera vinicola e le prelibatezze proposte dai food truck ma anche spettacoli teatrali e musicali, una suggestiva videoinstallazione, spazio dedicato alle bambine e ai bambini, seminari, laboratori di degustazione e workshop.
Il vino, fulcro della manifestazione, sarà protagonista della tre giorni, e saranno 21 le cantine che avranno la possibilità di esporre e far degustare i propri prodotti nell’ameno borgo abruzzese per farsi conoscere da un più ampio pubblico di appassionati, di turisti e di curiosi.
Il pane, tema di questa prima edizione, farà da filo conduttore a tutta la proposta gastronomica e culturale che arricchirà il programma.
“Terrae, che avevamo programmato nel 2020 ma abbiamo rinviato per le note difficoltà e incertezze, nasce dall’esperienza della festa nazionale dei borghi autentici che abbiamo promosso nel 2019”, dice il sindaco Andrea Scarnecchia, “e dall’incontro avuto con il professor Paolo Tegoni e alcuni enologi con cui abbiamo avuto diversi incontri, con l’obiettivo di realizzare un evento enogastronomico che non fosse la solita esposizione o fiera ma si concentrasse di più sull’aspetto culturale del cibo e degli elementi scelti per questa prima edizione, il pane e il vino”.
“Abbiamo coinvolto due università, quella di Camerino con cui già collaboriamo per alcune ricerche archeologiche, come quella che ha portato al ritrovamento di un vecchio guerriero di epoca sannita dal quale è nato anche uno studio sull’alimentazione di quel popolo, e quella di Teramo, l’unica abruzzese con un corso di studi in scienze gastronomiche”, aggiunge il primo cittadino.
“Sono state coinvolte anche le associazioni del posto e abbiamo elaborato un progetto che vuole diventare un appuntamento fisso.
Abbiamo utilizzato risorse ed esperienze ultradecennali, come quella dell’organizzazione della sagra degli orapi, lavorando con convinzione su questo nuovo e ambizioso progetto che non ha esperienze similari in Abruzzo”.
“Possiamo definire ‘Terrae, la cultura del gusto a Barrea’ una wunderkammer culturale in cui il vino e il cibo sono alla base di un festival pluri sfaccettato che genera dall’enogastronomia e arriva alle arti maggiori in termini di immagini, suoni e parole, con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso emozionale adatto a tutti”, spiega il direttore artistico Paolo Tegoni, gastronomo professionista, docente universitario in materie enogastronomiche e presidente dell’Associazione Terrae Opificio culturale enogastronomico, che ha ideato e messo a punto l’evento.