Milano, 2 giugno 2024. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Settimana caratterizzata da forti indecisioni o, per coloro che vedono un pò oltre, forti manipolazioni dei mercati dei tassi e quindi a cascata sui cross valutari, le commodities e l' obbligazionario.
Fino a metà settimana prevaleva uno status quo, che prevedeva i tassi, soprattutto USA, per lo meno alti per tutta l' estate, con piuttosto un leggero taglio in Europa durante l estate.
Nella seduta di mercoledì, improvvisa fiammata sui rendimenti dei Treasury a 2 anni fino a quasi il 5%, dovuto ai dati sull inflazione core usciti in tensione e quindi in risalita.
Salvo, in tardo pomeriggio, un dato uscito a sorpresa e contrarian, che smentiva in parte i timori della prima parte di seduta.
Beh certo gli USA sono dei maestri rispetto agli Europei ed Italiani in particolare, per manipolare i mercati ad arte....
Nella seconda parte della settimana, tutto ritornato nella norma.
Treasury a 2anni ritornati ad un rendimento di poco sotto il 4,90%, il dollaro ritonato sotto i 1,0850, dagli 1,09/1,0950,contro euro, fascia alta del solito range di breve termine posto appunto fra 1,06/1,0650 e 1,09/1,0950.
Naturalmente non si facevano attendere le ripercussioni sulle commodities.
Più composte dell' Oro sotto le vecchie resistenze di 2350 dollari l' oncia, divenuti supporti di breve. Un pò più accentuati, come sempre, gli scostamenti dell' Argento, in area 30,50/60, ma che non paiono supporti di estrema tenuta, almeno di breve termine.
Più indecifrabile ai più, lo storno ben sotto gli 80 dollari il barile del petrolio WTI, che potrebbe anche andare fra i 72 e 75 senza inficiare il suo particolare cammino di medio lungo termine, fra i 60/65 e 90/95 dollari il barile, con buona pace degli analisti più attenti ed esperti ed anche degli stessi paesi estrattori, come scriviamo spesso.
Quindi i mercati azionari Europei ed Americani stazionano ora ed ancora, poco sotto i massimi, senza dare segnali di cedimento, irrorati da tanta, troppa liquidità messa nel sistema, che prima o poi qualche guiaio lo provocherà, di certo!
Attenzione quindi partendo dalla coda e cioè i mercati Azionari, notamente quelli USA, nello specifico il NASDAQ.
Ed i suoi magnifici 7 che da soli ormai provocano, con un terzo di capitalizzazione, gli scostamenti del listino, con un prezzo utili ormai piu verso i 100 che verso 60. Da lì partirà una "purificazione" dei mercati azionari, con evidenti riflessi su tutti gli altri assett ed aree geografiche.
A meno di una cura, diminuzione controllata dei tassi USA ed Europa, che non tardi troppo a manifestarsi, cosa che noi temiamo.
L ' elastico più si tira e più deflagra quando si rompe.
Unico nostro dubbio, più volte espresso anche su queste colonne, è che ...." Il cavallo non beve" e non mangia. Anche se si insiste a mettergli acqua e biada....
E non potrebbe fare altrimenti anche per gran parte del mondo occidentale, ormai stremato dall' inflazione, dai tassi alti e dall' attuale stagnazione.
Meglio astenersi in questo momento su tutti gli asset tranne quelli dei Treasury a 2 anni, da mantenere, ma non incrementare.
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