Svizzera, turismo in crisi ma l`export va a gonfie vele

L`anno scorso gli alberghi svizzeri hanno registrato un calo dei pernottamenti del 2% rispetto all`anno precedente. In totolare sono stati pari a 35,5 milioni, vale a dire 722.000 in meno rispetto al 2010.

Lo rileva oggi L`Ufficio federale di statistica (UST) in una nota. Le regressioni più marcate sono state segnate nelle regioni di montagna. I Grigioni hanno accusato una riduzione di 442.000 pernottamenti(-7,6%). Si tratta della flessione più significativa in termini assoluti. I cali in Vallese e nell`Oberland bernese sono stati rispettivamente di 187.000 (-4,4%) e 93.000 unità (-2,5%). Anche in Ticino si è costatato una diminuzione, pari a 115.000 unità ovvero -4,6%. Sul fronte opposto, sono state due regioni di città a generare l`incremento più marcato: la regione di Zurigo con 133.000 pernottamenti supplementari (+2,6%) e Ginevra con 38.000 unità in più (+1,3%). Segue la regione Giura & Tre Laghi, con un aumento di 32.000 notti (+4,5%), precisa l`Ust.Se nel primo semestre il numero di pernottamenti è rimasto ad un livello stabile (-6400 unità senza alcuna variazione relativa) rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente, il secondo semestre ha segnato invece una flessione corrispondente a 715.000 pernottamenti (-3,8%).
Sono stati in particolare i mesi estivi a far registrare l`arretramento più marcato: -139.000 (-3,3%) pernottamenti in luglio, -254.000 (-6,2%) in agosto e -127.000 (-3,7%) in settembre.Il fenomeno è imputabile tra l`altro al franco forte e alle condizioni meteorologiche poco favorevoli nel mese di luglio e a inizio agosto, rileva l`UST nella sua nota.Da notare che il numero di pernottamenti è sceso in maniera significativa anche in dicembre, diminuendo di 118.000 unità (-4,9%). In totale sono stati pari a 2,3 milioni. I Grigioni hanno segnato il maggiore calo con 67.000 notti in meno (-13%) rispetto a dicembre 2010. Il Ticino, ha invece registrato una progressione di 2600 unità (+3,9%). Ginevra, ha segnato l`aumento più marcato in termini assoluti con 12.000 pernottamenti supplementari, pari ad un incremento del 6,7%.Nel 2011, vi è stata una flessione di 13.000 unità (-0,1%) degli ospiti indigeni (15,8 milioni).
Per quanto riguarda la domanda estera (19,7 milioni, - 3,5%), solo gli ospiti provenienti dal continente europeo sono stati in calo (-1,1 milioni; -7,3%). In particolare sono diminuiti i tedeschi (-10%). Si tratta della flessione più pronunciata di tutti i Paesi di provenienza, precisa la nota. Sono calati anche i clienti provenienti dal Regno Unito (-8,3%), Paesi Bassi (-14%), Italia (-6,2%) e Belgio (-8,6%). La Francia ha segnato una flessione del 3,8%, mentre la Russia ha generato un aumento del 9,8%.Tutti gli altri continenti presentano una crescita, con l`Asia in testa (+349.000 pernottamenti; +13%). La Cina (senza Hongkong) ha generato 191`000 pernottamenti supplementari (+47%), ovvero il maggior aumento in termini assoluti di tutti i Paesi di provenienza. Seguono l`India (+17%) e la Repubblica di Corea (+24%). Il Giappone, invece, accusa una flessione del 5,4%. Per il continente americano l`incremento è stato dell`1,4%. Da notare che vi è stato un calo degli ospiti dagli Stati Uniti (-0,9%).
 
Al contrario le esportazioni di orologi hanno registrato una nuova forte crescita: in gennaio sono aumentate del 15,5% rispetto allo stesso mese 2011, a 1,3 miliardi di franchi, indica oggi la Federazione dell`industria orologiera (FH).A confronto con 12 mesi or sono l`export verso Hong Kong ha compiuto un balzo del +33,2%, a 291,2 milioni di franchi; seguono gli USA (+36,7% a 156,1 milioni) e al terzo posto della classifica la Cina (+32,2%, a 120,1 milioni).
 
Positivo inizio d`anno comunque per tutto il commercio estero, che ha registrato un notevole aumento sia nelle importazioni sia nelle esportazioni. In gennaio le esportazioni sono cresciute del 5,4% (+3,6% in termini reali) a 16,2 miliardi di franchi; le importazioni sono aumentate del 9,3% (+8,5%) a 14,6 miliardi. Il motore di tale sviluppo è, in entrambe le direzioni di traffico, il commercio con i prodotti farmaceutici. La bilancia commerciale ha chiuso con un`eccedenza di 1,6 miliardi di franchi fa sapere l`Amministrazione federale delle dogane.
 
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