Svizzera, la bolla immobiliare è dietro l`angolo

Il mercato immobiliare svizzero continua a crescere in modo stabile: infatti anche nel 2012 l`immigrazione e i tassi d`interesse bassi manterranno sostenuta la domanda.

È quanto emerge da uno studio pubblicato da Credit Suisse, che mette tuttavia in guardia dai rischi a lungo termine di una bolla speculativa. Il mercato immobiliare svizzero è uscito praticamente indenne dalla crisi degli ultimi anni, ha spiegato alla stampa Fredy Hasenmaile, responsabile della divisione analisi immobiliari per CS, sottolineando come l`attuale rallentamento congiunturale sia troppo moderato per frenare il surriscaldamento nel settore. Secondo Hasenmeile, però, l`elevato grado di stabilità del mercato elvetico potrebbe rappresentare un potenziale pericolo, infondendo negli investitori «un falso senso di sicurezza». Per quanto riguarda gli immobili residenziali, emergono due tendenze: una marcata crescita della domanda di appartamenti in condominio, che ha ridotto l`offerta e generato preoccupanti aumenti dei prezzi, e crescenti problemi di collocamento per gli appartamenti in affitto, mitigati solo dall`immigrazione. L`edilizia continuerà anche nel 2012 a lavorare ai limiti delle proprie capacità - dal 2006 il grado di sfruttamento nella costruzione di edifici si è mantenuto vicino all`80% - ma il mercato sarà sempre più teso, soprattutto nella Svizzera romanda. A questo proposito emergono segni sempre più evidenti di una sopravvalutazione dei prezzi dovuta alla domanda eccessiva, ha spiegato Sara Carnazzi, responsabile regionale della ricerca economica di CS. Secondo lo studio, già oggi il livello dei prezzi non è più sostenibile nella regione del Lemano, del Basso Vallese, in alcune aree del canton Zurigo e in alcune regioni turistiche. Però, a detta degli analisti di CS, in Svizzera la speculazione immobiliare non domina il mercato e non si assiste ad un aumento eccessivo del volume dei crediti ipotecari. La ricerca condotta da Credit Suisse rileva inoltre come il commercio al dettaglio risulti penalizzato dal perdurare della forza del franco e dal fenomeno del «turismo degli acquisti». 

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