Svizzera-Italia, un bottino comune
E` arrivata una notizia destinata a gettare un po` di acqua sul fuoco dei non sempre felicissimi (si pensi allo scudo fiscale tremontiano) rapporti tra compaesani ed elvetici. Questa volta però la musica cambia. L`Italia e la Svizzera si ripartiscono in parti eque valori patrimoniali di provenienza illecita pari a 13,8 milioni di euro. Grazie alla collaborazione internazionale, come riporta Agi, i fondi della Camorra erano stati sequestrati in Ticino e confiscati in un procedimento in Italia.
Fondi illeciti della camorra pari a 6,9 milioni di euro tornano nella disponibilita` dell`Italia e confluiranno nel Fondo Unico Giustizia. Si tratta del 50% di un totale di 13,8 milioni di euro depositati in banche svizzere e confiscati dalle Autorita` elvetiche, in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere nel procedimento per l`applicazione di misure di prevenzione nei confronti di Ciro Giordano, per aver svolto le attivita` di riciclaggio e finanziamento nell`interesse della associazione camorristica del clan dei Casalesi.
L`accordo di riparto delle somme confiscate dalle Autorita` svizzere in esecuzione del decreto di confisca emesso dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere si e` concluso grazie agli adempimenti ultimati lo scorso 27 novembre dal Ministero della Giustizia.
Quello appena concluso e` il piu` importante accordo di riparto di somme confiscate in Svizzera stipulato sino ad oggi. Esso conclude una complessa procedura rogatoriale internazionale iniziata nel 2001 - gia` prima che venisse disposta la confisca dei beni - con l`invio, da parte del Ministero della Giustizia, della richiesta di sequestro cautelare dei beni stessi, finalizzato alla confisca.