STRENNA NATALIZIA
Trento, 16 dicembre 2024. Di Paolo Rosa, avocato.
Prima di tutto rivolgo ai miei lettori gli auguri per serene Festività.
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Alla fine del 2023 le risorse dei fondi pensione e delle Casse di previdenza erano pari a 338,7 miliardi, dei quali 224,4 miliardi dei fondi pensione, che gestiscono la previdenza complementare, a capitalizzazione, con contribuzione volontaria, e 114,3 miliardi delle Casse di previdenza, che gestiscono la previdenza obbligatoria di primo pilastro dei professionisti italiani (Fonte: Relazione Covip 2024).
Su questa massa di denaro, pari a poco meno di 1/3 del bilancio dello Stato italiano, guardano con interesse sia il Governo che l’industria finanziaria per far decollare l’economia reale del Paese.
L’autorità di vigilanza (COVIP) riveste un ruolo fondamentale in termini di controllo sia dell’adeguatezza della struttura organizzativa, professionale e tecnica, che delle procedure tanto per l’attività d’investimento quanto per il monitoraggio e la gestione del rischio. (Fonte: Relazione Bicamerale di controllo del 12 ottobre 2022).
Per questo per la Presidenza e Commissari sono richiesti specifici requisiti di competenza sulle materie trattate, requisiti che debbono essere rispettati nella nomina.
Bisogna allora affrontare e dare una risposta a tre temi che sono:
1. La natura di questa massa di denaro che è previdenziale, obbligatoria e volontaria, ma diretta a garantire una pensione;
2. Il rischio dei mercati finanziari con il possibile divario tra la finanza e l’economia reale (cigno nero) e su chi graverà questo rischio.
A mio giudizio, il rischio non può essere trasferito sui lavoratori, dipendenti e autonomi.
Il rischio di mercato è il rischio associato alle perdite dovute a movimenti sfavorevoli dei prezzi che influenzano i mercati finanziari.
Questi mercati vanno dalle materie prime alle criptovalute: ogni mercato comporta dei rischi.
Poiché il rischio di mercato riguarda l’intero mercato e non asset specifici, non può essere evitato attraverso la diversificazione del portafoglio.
3. Il conflitto di interessi.
“Un tempo alle assemblee della Banca d’Italia c’erano in prima fila i banchieri, oggi ci sono i presidenti delle Casse” (citazione del Presidente Santoro di Inarcassa in www.adepp.info).
Come ha detto il Presidente dell’Adepp, dott. Alberto Oliveti, “Sul fronte investimenti dovremo essere noi stessi il Benchmark delle nostre attività” (stessa fonte).
E allora se il Governo guarda a queste risorse, si assuma il rischio e si faccia garante anche di queste pensioni.
Dal 2011 gli iscritti attendono il decreto investimenti per le Casse di Previdenza!
Il mainstream corrente dimentica, o finge di dimenticare, nell’euforia delle feste, i conflitti di interesse che, anche recentemente, stando alle notizie di stampa, hanno portato alla revoca del Presidente di Enasarco per Miria Holding. (Fonte: Francesco Di Frischia su Corriere della Sera 11.10.2024).
Conflitto di interesse significa anche investire in asset che danno la possibilità di nominare rappresentanti nei CdA o Advisory board e inviare delegati o componenti del CdA, in vista della fine del mandato, cosi da garantire una sorta di “vitalizio”.
Conflitto di interesse è anche segretare gli accadimenti per esaltare solo il saldo positivo, dimenticando il debito latente.
Il Report della Bicamerale di controllo della XVIII legislatura il 12 ottobre 2022 tra il resto scriveva: “l’efficacia e la correttezza di sistemi di remunerazione che prevedono l’erogazione di rilevanti compensi a esponenti di vertice delle Casse per la partecipazione a comitati consultivi/d’investimento degli OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) oggetto di investimento.
Tali schemi schiudono a valutazioni in termini di conflitti di interesse, di indipendenza, di contenuti, tempistiche e attività effettivamente svolte da parte dei rappresentanti degli Enti;”.
Il problema è quindi reale anche se “cestinato”.
“I media sono agenti di socializzazione. Il loro ruolo in questo senso è tanto più rilevante quanto più essi sono diffusi, quanto più i destinatari vi sono esposti, quanto meno sono efficaci altre agenzie di socializzazione e quanto più isolati e poco capaci di critica autonoma o culturalmente poveri sono i destinatari.” (Fonte: Mass media e costruzione sociale della realtà di Marco Centorrino, Università degli studi di Messina).
E quanto i destinatari siano carenti di cultura previdenziale e finanziaria è noto a tutti.
Per concludere, ricordo che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 71/2010, ha ribadito che il diritto a pensione è fondamentale, irrinunciabile e imprescrittibile di rango costituzionale di cui all'art. 38 della nostra Carta Costituzionale.
Fatti non chiacchiere.