STRADE BLOCCATE ALLE "COMUNITA' ENERGETICHE" LOCALI E STRADE SPIANATE AI SOLITI PLAYER CHE ASSALTANO LA SARDEGNA CON L'EOLICO
Giannina Puddu, 28 agosto 2023.
Maurizio Onnis, sindaco del piccolo paese sardo di Villanovaforru (SU - comprende i territori delle ex province di Carbonia e Medio campidano), è visibilmente irritato.
La ragione pende tutta dalla sua parte.
Tutto deriva dall' UE e dal suo obiettivo di ridurre le emissioni di CO2, in linea con gli accordi di Parigi sul clima del 2015.
Nel concreto si è stabilito che, entro il 2030, le emissioni di CO2 siano ridotte nella misura compresa tra il 40% e il 55%.
Ma, il punto è: come? Da chi? Dove? Perchè? Quando?
E, con quali ripercussioni sull'ambiente, sulla vita della popolazione locale, nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
Domande indispensabili poichè è già documentato l'effetto, estremamente inquinante, che maturerà nel momento in cui i pannelli solari e le pale eoliche avranno raggiunto il loro punto di obsolescenza.
Quindi, qual è il senso di un'operazione che, pur riducendo l'emissione di CO2, sia una nuova bomba inquinante ad orolgeria?
Il raggiungimento degli obiettivi degli accordi di Parigi, trascina gli appettiti dei soliti big player (spesso di matrice bancaria) che stanno, evidentemente, svolgendo la loro azione di lobbing allo scopo di accapparrarsi la totalità del nuovo business, imponendo un ulteriore modello verticale di "produzione verde" che sfianca il più coerente modello orizzontale per cui ogni comunità avrebbe i suoi impianti per la piena soddisfazione dei suoi bisogni energetici.
I progetti di autoproduzione delle comunità energetiche sono impantanati nelle reti della burocrazia e bloccati dal GSE (società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle Finanze) che non li allaccia, impedendone il funzionamento.
Paolo Arigotti, dal sito-rivista La Fionda, ha denunciato la "nuova colonizzazione" energetica della Sardegna che subisce un vero e proprio assalto sotto una valanga di progetti di impianto di pale eoliche che stanno intasando l'attività dei comuni.
Arigotti:
Nel mese di aprile 2023, analoghe contestazioni avevano riguardato il progetto per la realizzazione della centrale eolica di Luminu, che coinvolgerebbe i comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca, Genoni, Gesturi, Nuragus, a ridosso di aree naturalistiche come la Giara e il Monte San Mauro, nonché dell’area archeologica di Su Nuraxi (Barumini), patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco dal 1997[7]; il progetto è stato poi bocciato da parte della Regione[8]. E non finisce qui. Un’altra testata d’informazione[9] parla di un nuovo “muro” di pale eoliche destinato a sorgere di fronte a Chia e Santa Margherita (si tratta dei cosiddetti impianti off shore), tra le località turistiche e balneari più rinomate della parte meridionale dell’isola; collocati a una distanza di circa 17 chilometri dalla costa, l’iniziativa ha visto l’opposizione del Grig, che ha sottolineato l’assenza della pianificazione preventiva e della valutazione d’impatto ambientale, oltre alla totale mancanza di coinvolgimento delle popolazioni e dei territori, denunziando interessi di ordine speculativo; per la cronaca, titolare del progetto sarebbe la società energetica milanese Regolo Rinnovabili S.r.l., facente capo alla multinazionale tedesca BayWar.
Gli azionisti di BayWar: Bayerische Raiffeisen-Beteiligungs AG 27 %, Leipnik-Lundenburger Invest Beteiligungs AG 24,88 %, The Vanguard Group, Inc. 1,417 %, altri operatori finanziari con partecipazioni sotto l'1%...
Paolo Arigotti ha intervistato il sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis che, sul punto, pare avere le idee molto chiare e vale la pena di ascoltarlo, per capire...
I nuovi progetti presentati a raffica negli ultimi mesi per l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici in Sardegna, avranno gravissime ripercusssioni sull'ambiente e sui territori che vedranno sfregiata la loro naturale bellezza dalla presenza intollerabile di questi nuovi mostri di metallo.
Un passaggio rilevante di Onnis: certo non hanno interesse alcuno ad agevolare la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche, ma anzi faranno il possibile per fagocitarle nel tentativo di ripristinare il modello verticale di produzione e consumo tipico della generazione con fonti fossili.
Noi invece dobbiamo promuovere un modello orizzontale dove chi produce è anche chi consuma.