Stargate e DeepSeek: la nuova corsa all’AI tra USA e Cina
Milano, 12 febbraio 2025. A cura di GraniteShares Research.
L’annuncio di Stargate, il mega-progetto statunitense per l’intelligenza artificiale, ha catalizzato l’attenzione dei mercati finanziari.
Con l’impegno di investire inizialmente 100 miliardi di dollari da parte delle società coinvolte nella joint venture (OpenAI, Oracle e SoftBank), e un obiettivo finale di superare i 500 miliardi, Stargate rappresenta uno dei progetti di investimento più imponenti mai realizzati nel settore tecnologico.
Non è mancata qualche polemica, in primis lo scetticismo mostrato ironicamente da Elon Musk su X, con il tweet “In realtà non hanno i soldi”, e la risposta a tono di Sam Altman, CEO di OpenAI.
Il progetto punta non solo a sviluppare modelli AI avanzati, ma anche a costruire un’infrastruttura su larga scala, comprensiva di data center, chip di nuova generazione e forniture energetiche.
Effetti sui mercati e i titoli azionari
L’impatto immediato è stato evidente sui mercati finanziari: SoftBank e Oracle hanno registrato i maggiori rialzi in borsa; Microsoft, già investitore in OpenAI, ha beneficiato di un incremento del valore azionario.
NVIDIA, leader nella produzione di chip per l’AI, ha visto una forte crescita, spinta dalle prospettive di una maggiore domanda per i suoi prodotti.
L’euforia iniziale è stata tuttavia ridimensionata dal successivo annuncio di DeepSeek, il nuovo modello AI cinese, che ha sollevato dubbi sulla sostenibilità degli enormi investimenti statunitensi.
Se la Cina riuscisse davvero a competere con OpenAI con soli 6 milioni di dollari di costi di sviluppo, come dichiarato, il valore degli investimenti miliardari in infrastrutture AI potrebbe essere messo in discussione.
Sfida finanziaria e implicazioni geopolitiche
Il dato sul budget ridotto di DeepSeek ha generato scetticismo tra gli esperti, dato che lo sviluppo e l’”addestramento” di un modello AI avanzato richiedono solitamente decine di miliardi di dollari.
Difficile, pertanto, dire se tale informazione è attendibile o meno.
OpenAI ha persino accusato la Cina di aver utilizzato il proprio modello per addestrare DeepSeek, un’accusa difficile da provare ma che ha acceso il dibattito nel settore.
Le implicazioni geopolitiche hanno portato a una reazione immediata: iI governo USA potrebbe limitare l’uso di DeepSeek con misure simili a quelle adottate contro TikTok; Il settore tecnologico americano potrebbe beneficiare di una protezione normativa, riducendo la concorrenza cinese.
Come hanno reagito i mercati finanziari?
I mercati finanziari hanno risentito dell’incertezza: alcune big tech hanno registrato flessioni per il timore che gli investimenti miliardari in AI possano risultare inefficaci di fronte a soluzioni più economiche.
Gianmarco Roncarolo, Sales Director di GraniteShares per l’Italia, ha commentato: “Lunedì 27 gennaio, in particolare, Nvidia ha subito un crollo del prezzo delle azioni del 17%.
Lo stesso giorno molti investitori hanno comprato sul ribasso (cosiddetto “buy the dip”) e ci sono stati afflussi record sugli ETF a leva long su Nvidia.
L’ETF GraniteShares 2x Long Nvidia (NVDL) quotato al NASDAQ, per esempio, ha avuto flussi superiori a USD 1,5 miliardi, confermandosi il quarto per volumi di negoziazione nella giornata, negli Stati Uniti.
Riteniamo che la correzione del mercato in risposta all'annuncio di DeepSeek non tenga conto dei possibili risvolti positivi per Nvidia, che potrebbe trarre vantaggio dalla maggiore accessibilità dell’AI e da una più rapida diffusione su larga scala, con la conseguenza di un aumento della domanda per i suoi chip.
In merito a DeepSeek, inoltre, tanti sono ancora gli interrogativi ai quali serve una risposta, compresi quelli relativi a sicurezza dei dati e a implicazioni politiche connesse.
La competizione è agguerrita, ma per ora il primato nel supportare l’innovazione in questa tecnologia strategica è ancora indiscutibilmente degli Stati Uniti e di titoli come Nvidia.”