Sostenibilità e finanza, si può fare. Ifanews intervista Paolo Landi

C’è chi è pronto a prendere a sassate i sogni altrui apostrofandoli con una delle parole più crudeli di questo mondo, “utopia”. Pensare a una finanza sostenibile è utopia, pensare a delle banche che si mettano al servizio della crescita economica del paese è utopia, pensare che l’onestà venga prima del profitto nel breve termine è utopia. Ma noi di Ifanews abbiamo dei sogni davvero duri da abbattere. Per questo noi crediamo che una finanza sostenibile possa esistere e abbiamo deciso di parlarne con un altro sognatore come noi, Paolo Landi, presidente della Fondazione Consumo Sostenibile.

Sostenibilità e finanza, si può fare. Ifanews intervista Paolo Landi

La sua biografia recita che nel 1987 è fondatore dell’Adiconsum, e ne è Segretario Generale della stessa fino a giugno 2011.  È stato vice presidente del Comitato Europeo Consumatori poi membro del comitato UE per l’introduzione dell’euro.  Fino a giugno 2011  è anche  componente del Consiglio e del Comitato esecutivo confederale della CISL. Ha fatto parte del gruppo di lavoro sulla responsabilità sociale del Ministero del Lavoro e della giuria per la premiazione delle best practices di C.S.R. Attualmente è componente del gruppo di lavoro UE sull’energia, è componente del Consiglio dell’ANEC (sulla normalizzazione), e Presidente della Commissione Valori e Regole nella Coop nordest.

Lo spunto per fare quattro chiacchere sui nostri sogni condivisi è nato dal fatto che il prossimo 22 Novembre presso il Centro Congressi di Montecitorio, piazza Capranica 101, si terra l’evento Premio “Vincenzo Dona”. L’evento è organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori, uno dei soci fondatori della Fondazione Nell’ambito di tale evento ci sarà anche la consegna di un premio “Consumo Sostenibile” da parte della Fondazione stessa.

Dott. Landi, ci vuole introdurre come si svolgerà l`evento del 22 novembre e in particolare quale sarà il contributo della sua Fondazione Consumo Sostebile ?

L’evento si svolge nell’ambito del premio “Vincenzo Dona” organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori. Con tale iniziativa intendiamo valorizzare iniziative relative al tema della sostenibilità.
In questa occasione abbiamo scelto un progetto riferito al consumo e alla legalità che coinvolge Libera e Coop. (Ti allego il comunicato dal quale puoi trarre ulteriori informazioni).

In relazione all`attività della sua Fondazione, come valuta l`approccio degli Italiani sul tema del consumo sostenibile? Come è mutato, se è mutato, tale approccio in seguito alla crisi che ha colpito il nostro paese, e non solo, a partire dal 2007?

L’attività della Fondazione si è caratterizzata nei primi sei mesi di attività nell’organizzazione di una Conferenza sull’energia al Parlamento Europeo a Bruxelles.
Un’iniziativa che ha avuto un bel successo, ben 19 Paesi della Ue e tre extra UE inclusi gli Stati Uniti. Alcune proposte sono state anche riprese dalla Commissione Europea..
Lo scorso 12-14 Novembre la Fondazione ha partecipato al 5th Citizens` Energy Forum.  (In merito ti invio le note che ho scritto per la newsletter della Commissione Ue di Roma).
Il 16 Gennaio p.v. la Fondazione terrà una Conferenza sulla politica energetica in Italia ove saranno presenti fra gli altri: il Presidente della Camera Fini, il Ministro dell’Ambiente Clini e altri personaggi.
Per il 15 Marzo p.v. stiamo organizzando un Forum a Roma in collaborazione con la Commissione Europea e il Parlamento europeo sul tema della responsabilità sociale.
Per quanto riguarda il tema della sostenibilità fino a ieri questo termine era associato ai soli problemi ambientali, oggi è anche riferito alla finanza, allo sviluppo e al sociale.
Se vogliamo uscire dalla crisi è importante assumere il tema della sostenibilità anche nelle scelte politiche. Ritengo, infatti, che la sostenibilità sarà il nuovo paradigma per uno sviluppo economico equilibrato in futuro.
La crisi economica sta mettendo a dura prova molte famiglie con riduzione del potere di acquisto e quindi l’esigenza di scelte più oculate per un consumo più responsabile; sia nella qualità dei prodotti sia nell’evitare un facile indebitamento dovuto ad una pubblicità aggressiva del “consuma oggi e paga domani”.
La sostenibilità diverrà sempre più un aspetto culturale e ciò rappresenta sicuramente un dato positivo.


Noi siamo un giornale che si occupa di economia, ma sempre più spesso il concetto di `sostenibilità` si sta avvicinando a quello di finanza. Alla luce della sua pluriennale esperienza sui diritti dei consumatori, quale può essere, a sua avviso, una strategia efficace per rendere questo settore più coerente con questo messaggio?

La sostenibilità va declinata sui singoli settori e per quanto riguarda la finanza le due priorità sono la consapevolezza e la trasparenza dei costi di un eventuale finanziamento, i rischi connessi all’investimento sul proprio risparmio. Faccio un esempio: sarebbe importante che in ogni contratto di mutuo o di prestito siano evidenziati, in modo sintetico, gli obblighi principali per essere consapevoli di ciò che si è sottoscritto.
Vi sono ancora prodotti il cui business si basa sulla non trasparenza, sulla possibilità dell’emittente di manipolare il risultato, di cambiare le condizioni in corso d’opera. Analogo discorso vale per il risparmio.
È ovvio che ad un maggiore rischio può corrispondere un maggiore rendimento, importante è che il rischio sia esplicito. Anche una semplificazione dell’informazione è possibile.
Il principio della sostenibilità può essere ampiamente applicato ai prodotti finanziari, e poiché i controlli preventivi da parte delle Autorità Istituzionali saranno sempre limitati e tardivi occorre anche un deterrente che scoraggi operatori speculativi e ciò può essere la possibilità di fare class action . Class action che non deve essere all’americana (che si presta a troppi abusi) né all’italiana normativa del tutto inefficace.

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