Silenzio, parla l`Oracolo

L`Europa e l`Italia «non spariranno», ma la soluzione per la crisi del debito e delle turbolenze dell`euro non appare vicina. È l`opinione del guru degli investimentì Warren Buffett, ripresa da Ansa, per il quale «tra 10 anni, 20 anni produrranno di più e la vita sarà migliore anche in termini di ricchezza pro capite». I Paesi più grandi e le principali imprese «sopravviveranno comunque, ma dovranno attraversare un paio di anni molto incerti» in vista delle misure che saranno scelte. Buffett ha tracciato le ragioni alla base dell`instabilità dell`euro. «Ci sono stati significativi errori di calcolo - ha rilevato l`Oracolo di Omahà rispondendo a una domanda dell`Ansa durante la sua prima visita in Giappone, a Iwaki, città industriale a meno di 50 km dalla centrale nucleare di Fukushima - rispetto alla costruzione dell`euro come concepita: 17 Paesi hanno rinunciato ad emettere mometa così come non è capitato in Usa o in Giappone». In altri termini, «ci sono 17 Paesi con orientamenti politici diversi, differenze culturali e costi di produzione differenti. Tutto questo, porta a un attrito sull` Unione che che diventa sempre più forte». E che ha già comportato pesanti ripercussioni su alcuni «Paesi individuali in modo drammatico», ha aggiunto, in riferimento, ad esempio, a Portogallo, Irlanda, Italia e Grecia. «Bisogna vedere come ora i capi di Stato riusciranno a concordare le contromisure« e se i cittadini saranno disposti a sostenerle. Ovviamente, nessuno si aspettava »qualcosa del genere 10-12 anni fa e se ci fosse una soluzione semplice, sarebbe stata già presa». Buffett ha partecipato all`inaugurazione del nuovo impianto della Tungaloy, compagnia meccanica controllata dalla sua holding Berkshire Hathaway, inizialmente atteso il 22 marzo, ma rinviato a seguito del devastante sisma/tsunami dell`11 marzo scorso, che ha dato vita alla peggiore crisi nucleare dopo quella di Cernobyl del 1986. «È impressionamente - ha concluso - come il popolo giapponese sia riuscito in appena 9 mesi a risollevarsi da una catastrofe del genere».

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