Sicilia: Quando il `faccendiere` arricchisce la banca. E il cittadino paga.
Lo stratagemma è semplice: arriva una banca, magari londinese, propone degli investimenti in prodotti con nomi esotici ed incredibilmente sofisticati, e forte della credibilità derivamente dal proprio buon nome ottiene che il cliente investa cifre considerevoli.
Ovviamente, essendo i risparmiatori sempre più poveri, non è il caso di rivolgersi al privato cittadino, ma a comuni, provincie e regioni. Così non solo si impoveriscono le istituzioni, ma di traverso anche i privati cittadini (che ovviamente sono costretti, come sempre, a pagare gli errori dei propri governanti).
Quello che stupisce non è tanto che una banca abbia spinto un cliente ad investire in un prodotto scadente, ma è piuttosto il fatto che i prodotti venivano proposti da consulenti che avevano un piede nelle banche ed uno all`interno dell`ente.
Tutto nasce da un esposto del 2003 che denuncia pagamenti `estero su estero` in relazione a operazioni finanziarie tra la regione sicilia e la succursale di Londra della banca giapponese Nomura. Tangenti versati ai due strettissimi collaboratori dell`allora governatore della Sicilia Totò Cuffaro, che venivano poi fatti entrare in Italia con il più classico dei sistemi, ovverosia `spallonati` dalla svizzera.
Alla fine delle indagini della polizia tributaria risulta un incasso per la banca di 48 milioni, di cui 16 milioni girati ai consulenti di Cuffaro Fulvio Reina e Marcello Massinelli.
Tutto questo è stato raccontato in maniera molto approfondita da Claudio Gatti nei giorni scorsi sul Sole 24 ore. Consideriamolo un monito in più a verificare la vera indipendenza dei vostri consulenti.