SIAMO TUTTI PINK. UNA VOLTA BAMBINI. OGGI, ADULTI.

Giannina Puddu, 11 giugno 2022.

Era il 1979, sono passati 43 anni (!) da quando i Pink Floyd pubblicarono il loro album THE WALL.

I bambini ed i ragazzi di quel tempo sono cresciuti, come me e sono, oggi, uomini e donne.

E, ci sono nuovi bambini e nuovi ragazzi, venuti al mondo nello scorrere degli anni e degli amori.

Il "tritacarne" c'è ancora, per chi osi deviare dal percorso mentale ed esistenziale tracciato da pochi che si arrogano il diritto di decidere quale sia il "bene e il male" per tutti, percepiti al pari dei bambini e, dunque, bisognosi di una guida ferma e costante.

Ha assunto dimensioni globali, per effetto della "globalizzazione" che sta, comunque, dando segni di implosione.

Il sogno del piccolo Pink, almeno in parte, pare avverarsi con il risveglio delle coscienze.

La musica, madre di ogni forma d'arte, ha il potere di andare oltre e proiettarsi nel futuro anticipandolo, come nel caso di questo Album.

Another Brick in The Wall (Un altro mattone nel Muro), seconda parte dell' album The Wall è la canzone più nota ed è rimasta come pietra miliare della storia del Rock.

Quello finale di David Gilmour, toccante, è l’assolo più famoso della storia del rock.

Nella storia dell’album dei Pink Floyd, Another Brick In The Wall fu la risposta dei bambini alle prepotenze dei professori.

Bambini, ormai cresciuti, come Roger Waters che ne era stato l'autore.

Divenne  un inno alla libertà anche grazie ai cori dei ragazzi dell’Islington Green School di Londra.

Divenne l'inno degli studenti di colore del Sud Africa contro l'ineguaglianza del sistema educativo nel regime di apartheid, così che il governo sudafricano ne vietò la diffusione e l'ascolto.

Pur essendo nato come protesta contro la scuola troppo rigida, si afferma come reazione a qualunque forma di "rigidità", di sopruso e di discriminazione  contro chiunque a prescindere dalla sua età e dalla sua razza.

Roger Waters aveva vissuto sulla sua pelle le esperienze di una scuola ferrea, molto simile a un campo di addestramento.

I bambini come lui, erano controllati, derisi per le loro debolezze e costretti a temere i professori e, per estensione, gli adulti.

Waters nacque il 6 settembre 1943, a Great Bookham (Inghilterra).

Nei primi anni della seconda guerra mondiale, il padre (insegnante, devoto cristiano e comunista), prima obiettore di coscienza, si arruolò nell'esercito territoriale e fu ucciso ad Aprilia, durante la battaglia di Anzio, città che lo nominò cittadino onorario.

Dopo la morte del padre, la madre, insegnante come lui, si trasferì con i due figli a Cambridge e fu proprio nelle scuole di Cambridge che Roger ebbe modo di conoscere e subire i violenti e repressivi sistemi di "educazione" che lo segnarono per sempre.

Waters, molti anni dopo, fece uscire le sue  emozioni interiori, addormentate nel suo profondo ma mai del tutto dimenticate, nel secondo “brick” di The Wall.

Pink, personaggio centrale del video che pare coincidere con il giovane Roger, deriso e maltrattato dal suo "maestro" aguzzino,  pensa (o sogna) una reazione forte dei bambini a scuola, una sorta di rivoluzione per la libertà.

I bambini urlano di non aver bisogno di quel tipo di educazione e di un controllo così rigido tale che i maestri e gli adulti sapessero sempre cosa stessero facendo e cosa stessero pensando.

Il modellamento delle loro giovani coscienze per forgiarli come futuri uomini adeguati agli schemi  stabiliti dai  loro "maestri".

“Hey teacher, leave us kids alone!” fu il loro avvertimento.

Lasciateci in pace, oppure…saranno guai...

L'annuncio di una rivolta generale che avrebbe potuto passare dalle parole ai fatti da un momento all’altro, se i maestri non avessero ascoltato quel “Hey teacher, leave those kids alone!”

“If you don’t eat your meat, you can’t have any pudding. How can you have any pudding if you don’t eat your meat?” (se non mangi la carne non puoi avere il dolceCome puoi avere il dolce se non mangi la carne?) è il più classico dei ricatti: fai quello che ti diciamo e avrai il dolce.

Il "dolce premio", una fumante cioccolata calda, un pranzo al ristorante, un viaggio, una partita a tennis, una bella casa, qualunque cosa in cambio della cessione di un pezzo di libertà.

E' che, a furia di cedere "pezzi" il rischio è quello di restare senza, finendo, come automi,  nel metaforico ed inquietante "tritacarne" di Another Brick In The Wall...

We don't need no education

We dont need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
Hey! Teachers! Leave them kids alone!
All in all it's just another brick in the wall.
All in all you're just another brick in the wall.

We don't need no education
We dont need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
Hey! Teachers! Leave us kids alone!
All in all it's just another brick in the wall.
All in all you're just another brick in the wall.

Non abbiamo bisogno di istruzione
Non abbiamo bisogno del controllo del pensiero
Niente umorismo nero in classe
Gli insegnanti lasciano i bambini in pace
Ehi! Insegnanti! Lasciali in pace!
Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato sei solo un altro mattone nel muro.

Non abbiamo bisogno di istruzione
Non abbiamo bisogno del controllo del pensiero
Niente umorismo nero in classe
Gli insegnanti lasciano i bambini in pace
Ehi! Insegnanti! Lasciate in pace noi bambini!
Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato sei solo un altro mattone nel muro.