Si rompe l`anello tra banche e debito sovrano. Draghi applaude ma Angela Merkel...

L`Europa ha il suo meccanismo anti-spread. Dopo una lunga notte di lavoro e dopo che Italia e Spagna avevano posto di fatto il veto (era stata espressa formalmente una ``riserva`) al piano sulla crescita che il Consiglio europeo in corso a Bruxelles si apprestava a varare, l`Eurogruppo - riunitosi intorno all`una, alla conclusione della prima giornata del summit dei 27 - ha dato il via libera alle regole per la stabilita` finanziaria della zona euro.

Si rompe l`anello tra banche e debito sovrano. Draghi applaude ma Angela Merkel...

Con Roma e Madrid che hanno ritirato le loro riserve e con il premier italiano Mario Monti che ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto. Una conclusione che sembra ridimensionare il ruolo di Angela Merkel nell`Ue, costretta come e` stata ad accettare una soluzione non certo sostenuta in prima istanza dalla Germania. E` indubbiamente un successo ottenuto dal nostro Paese e dal premier Monti, che grazie all`aiuto della Spagna ma anche della Francia di Hollande (che molto si giocava sull`approvazione del pacchetto per la crescita), e` riuscito a portare a casa - nel modo piu` netto possibile - quelle regole per il controllo dei tassi di interesse soprattutto per i Paesi virtuosi, quelli cioe` - come l`Italia - con i conti in regola e un piano di riforme sviluppato. Uno scudo anti-spread che pero` il nostro Paese, chiarisce Monti parlando con i giornalisti all`alba, non intende per ora utilizzare. Una conclusione, quella di Bruxelles, che dovrebbe avere effetti positivi - oltre che sui mercati finanziari, come auspicano i leader europei che attendono con trepidazione l`apertura delle borse di questa mattina - sul ``mercato politico` italiano. Il premier si era impegnato in Parlamento, soprattutto davanti alle forze politiche che lo sostengono, a fare di tutto perche` questo meccanismo venisse approvato. Pronto a rimanere a Bruxelles, aveva detto, fino a domenica pur di convincere i partner europei. Non ce ne e` stato bisogno. Ora coloro che puntavano ad un suo indebolimento in Europa per spingere verso le elezioni anticipate (sicuramente una parte del Pdl, fra i partiti che appoggiano il governo) si ritrovano in mano un`arma spuntata. Tanto piu` che le decisioni di Bruxelles arrivano il giorno dopo il duro intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha richiamato i partiti a lavorare per quelle riforme che e` possibile realizzare entro la fine della legislatura, ribadendo appunto come il termine per il governo Monti sia quello naturale della primavera del 2013.

E non e` secondario, sempre per quanto riguarda il nostro scenario politico, che ieri a Bruxelles Silvio Berlusconi (arrivato per partecipare al vertice del Ppe che come di consueto precede il Consiglio europeo) non abbia ripetuto cio` che invece va dicendo da settimane nelle sue dichiarazioni in Italia e cioe` che l`uscita dall`euro sarebbe una delle alternative per portare il paese fuori dalla crisi. Una scelta dettata forse dalla consapevolezza che il tema puo` essere usato strumentalmente, strategicamente all`interno dei nostri confini ma che non ha alcun appeal in Europa. E con l`Europa i nostri interessi nazionali debbono sempre piu` fare i conti, come dimostra appunto l`esito del vertice. Il pacchetto di misure concordato dai leader dell`eurozona prevede il meccanismo anti-spread (sara` implementato dall`Eurogruppo a brevissimo termine, entro il 9 luglio) e la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo salva stati.

``Affermiamo che e` imperativo rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito sovrano``, si legge nel comunicato congiunto dei capi di Stato e di governo della zona euro, reso noto poco prima dell`alba - al termine dell`Eurogruppo - dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy. ``Oggi - si dice nel documento - abbiamo concordato qualcosa di nuovo. La prima e` che con le decisioni prese, le nostre banche potranno essere presto ricapitalizzate direttamente dal fondo salva Stati, sotto certe condizioni, e potranno avere un`unica sorveglianza, con il pieno coinvolgimento della Bce. La seconda, e` che abbiamo aperto alla possibilita` che i paesi che si comportano bene usino il fondo Efsf-Esm per assicurare i mercati``. Sono queste le due cose che chiedevano Italia e Spagna. Le misure deliberate dall`Eurogruppo, spiega Monti alle prime luci del mattino, ``mi sembra siano soddisfacenti per la stabilizzazione della zona euro``. L`Italia, ricorda il premier, ```si e` molto battuta per questo misure, in particolare per quanto riguarda gli spread, ma - aggiunge - non ha intenzione in questo momento di avvalersene. E` un contributo che potrebbe essere utile in principio all`Italia e ad altri stati``. Riguardo le risorse in dotazione al fondo salva-stati Monti spiega che ```non c`e` per ora nessuna decisione di aumentarle``. Ma quello a cui si e` arrivati oggi e` comunque per il premier ```uno sblocco mentale`` per quanto riguarda un utilizzo flessibile del fondo. Sulla possibilita` di trasformare l`Esm in banca, e di accedere cosi` alla liquidita` della Bce, il premier sostiene che ``tutte le ipotesi sono in campo, ma non e` stato oggetto di discussione oggi``.

Intanto sono arrivate le prime reazioni `bancarie`. `Sono molto soddisfatto delle decisioni prese stanotte``. Cosi` il presidente della Bce, Mario Draghi, arrivando in Consiglio europeo per la ripresa dei lavori del vertice. Draghi ha quindi fatto sapere che ``avremo una nuova discussione`` sui temi economici e di unione monetaria ``piu` tardi``.

Intanto Merkel, un po` scottata dalla riuscita del `piano` di Monti ha emesso il suo diktat: i paesi i cui bond verranno acquistati dai fondi Esm/Efsf dovranno rispettare condizioni che saranno verificate dalla troika Ue-Bce-Fmi.

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