SI INSISTE SULL'EMERGENZA CLIMATICA. MA, SU QUALI DATI E' COSTRUITA QUESTA TEORIA?
Redazione, 29 luglio 2023.
Si legge che, prima è arrivato il giugno più caldo della storia mentre questo sarebbe il luglio più caldo di sempre.
Lo riporta Bloomberg.
Che afferma anche che sia già molto probabile che quest'anno sostituisca il 2016 in cima alla classifica di calore.
Gli scienziati sospettano che gli ultimi anni siano stati più caldi di qualsiasi punto dei 125.000 precedenti.
Ma, quali "scienziati" e su quale base dati?
Il Daily Mail, il 5 febbraio del 2017, pubblicò un articolo titolato:
Come i leader mondiali sono stati indotti a investire miliardi su dati manipolati sul riscaldamento globale.
A questa publicazione era seguita la lamentela di Bob Ward (direttore delle politiche e delle comunicazioni del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment presso la London School of Economics dal 2008) che si era rivolto all'Independent Press Standards Organization sostenendo che il giornale aveva violato la Clausola 1 (Precisione) della redazione Codice deontologico.
L'IPSO aveva accolto il reclamo e aveva chiesto al Mail on Sunday di pubblicare questa decisione come rimedio alla violazione.
Ma, l'articolo riportava le affermazioni fatte dal dottor John Bates, uno scienziato del clima che aveva lavorato a lungo presso la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti.
Il dottor Bates aveva riferito al Daily Mail che sulla rivista Science era apparsa l'affermazione per cui non vi era stata alcuna "pausa" nel riscaldamento globale negli anni 2000.
Bates aveva criticato il modo in cui i dati utilizzati per il documento erano stati analizzati e archiviati, definendoli "dati fuorvianti e non verificati".
E, inoltre, che l'errata archiviazione dei dati fatta dal NOAA avrebbero reso impossibile la loro successiva verifica.
Il 17 settembre dello stesso anno 2017, il Mail on Sunday rivelò "prove sorprendenti" che dimostravano che l'organizzazione NOAA, che è la principale fonte mondiale di dati sul clima, aveva pubblicato un documento storico che ha esagerato il riscaldamento globale e che questo documento fosse stato concepito per influenzare lo storico Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
Il giornale non si è fatto intimorire, anzi, incalzando: Un informatore di alto livello ha riferito a questo giornale che la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) americana ha violato le proprie regole sull'integrità scientifica quando ha pubblicato il rapporto sensazionale ma imperfetto, volto a produrre il massimo impatto possibile sui leader mondiali tra cui Barack Obama e David Cameron alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Parigi nel 2015.
E che questo documento: Lanciato dal NOAA con una fanfara di pubbliche relazioni, è stato diffuso sui media di tutto il mondo e citato ripetutamente da politici e responsabili politici.
Il documento Pausebuster, nonostante Bates avesse espresso le sue fortissime perplessità ai suoi superiori del NOAA, fu comunque diffuso nello "sfacciato tentativo di intensificare l'impatto".
Le ormai pubbliche critiche di Bates pare abbiano influenzato Trump e rafforzato la determinazione del presidente di ritirarsi dall'accordo di Parigi.
Se Trump riprenderà la presidenza degli USA questo suo proposito potrebbe, ancora, realizzarsi.
Il dott. Bates e Lamar Smith (Presidente della commissione Scienza della camera) avevano criticato l'autore principale dell'articolo, Thomas Karl, ormai ex direttore della sezione NOAA che produce dati sul clima – i National Centers for Environmental Information (NCEI).
L'accusa era stata quella di insistere su decisioni e dati scientifici scelti per massimizzare il riscaldamento globale e riducendo al minimo la documentazione, con l'obiettivo di screditare chi, invece, affermava che si fosse verificata una pausa del riscaldamento globale.
Secondo Bates e Smith, l'ufficio di Karl aveva accelerato la pubblicazione del suo documento (manipolato...) per influenzare le deliberazioni nazionali e internazionali sulla politica climatica a Parigi.
E' il 'Climategate', scandalo che era scoppiato poco prima del vertice Onu sul clima del 2009, alimentato dalla lettura di migliaia di email tra scienziati del clima che aveva dimostrato che avessero manipolato alcuni dati, nascondendone altri evidentemente non utili al loro scopo.
Nel 2014, Obama aveva conferito a Bates una medaglia d'oro speciale per la sua definizione di nuovi standard "per produrre e conservare i record di dati climatici".
Peccato che, secondo Bates, i suoi "standard" non siano stati rispettati da Karl&C.
Entrando nel pratico, Bates aveva chiarito che: 'Avevano buoni dati dalle boe. E li hanno ignorati e hanno "corretto" usando i dati errati delle navi.
Non si cambiano mai i dati buoni con quelli cattivi, ma è quello che hanno fatto, per far sembrare che il mare fosse più caldo.'
Eppure, su queste basi scientificamente traballanti, si è costruito un racconto infinito che condiziona le scelte dei politici di tutto il mondo e, dunque, la vita delle persone che devono piegarsi alle misure via via introdotte per fermare il "cambiamento climatico".
Così che scrive oggi Bloomberg:
Secondo le attuali proiezioni dei ricercatori di Climate Action Tracker, tutte le attuali politiche di riduzione delle emissioni da parte dei governi di tutto il mondo porterebbero a un aumento della temperatura media globale di circa 2,7°C entro il 2100.
Il problema è chiaro: le condizioni meteorologiche esistenti stanno visibilmente superando i nostri sforzi combinati per arginare il riscaldamento globale.
"La politica climatica non tiene il passo", afferma Ann Mettler, vicepresidente per l'Europa di Breakthrough Energy, un consorzio di organizzazioni non profit e fondi di capitale di rischio.
Passando all'energia pulita, dice, "qualunque sia il costo, impallidirebbe rispetto a quanto costano questi eventi meteorologici estremi".
Ma, ci piacerebbe chiederle, "quale energia pulita"? Prodotta come? E, con quali effetti inquinanti successivi? E, con quale impatto ambientale immediato?
Mentre siamo certi del fatto che sia umana la causa dell'orribile inquinamento globale, coltiviamo dubbi circa il potere dell'uomo di influire sul cambiamento climatico.