Si alza la voce delle imprese femminili
L’imprenditoria femminile rappresenta una componente dinamica e di valore nel sistema produttivo italiano: nel 2012 le aziende guidate da donne sono aumentate di 7.298 unità (+0,5% su base annua e +0,3% nel panorama produttivo italiano).
Temiamo che quanto finora realizzato venga disperso.
Temiamo soprattutto che la grande risorsa delle imprese femminili non venga valorizzata in questa e poca di crisi e che segua paradossalmente trend negativi a causa della mancanza di attenzione e di piccoli supporti concreti.
Il sostegno del Governo si è finora realizzato attraverso la sottoscrizione di accordi mirati e la creazione di un tavolo permanente per un confronto aperto e costante su specificità, start up, internalizzazione, credito e agevolazioni fiscali per imprese gestite da donne.
Per favorire le imprese femminili è stato siglato a marzo 2013 un accordo per la costituzione di una sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia dedicata all’imprenditoria femminile e dal valore di 300 mln di euro.
Obiettivo, favorire l’accesso al credito condizioni più vantaggiose:
1. utilizzo delle risorse per interventi di garanzia diretta, co garanzia e contro garanzia del Fondo, a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all’attività di impresa;
2. ripartizione del rischio al 50% tra le risorse a valere sul Fondo e quelle della sezione speciale;
3. condizioni più favorevoli per la concessione della garanzia;
4. riserva di una percentuale della dotazione ad interventi in favore di imprese start up Tra gli spunti di riflessione emersi nel tour che stiamo compiendo in molte città italiane con incontri con i soggetti istituzionali,le imprese e le associazioni di categoria, è risultata evidente la specificità dell`impresa femminile e la contraddizione fra il forte contributo fornito dell’imprenditoria femminile al sistema Paese durante la crisi e l’onerosità delle richieste di garanzia da parte degli istituti di credito. Con tassi di interesse più elevati sugli scoperti di conto corrente.
Si ritiene fondamentale :
1. la riattivazione del Tavolo sull`imprenditoria femminile presso il Ministero dello Sviluppo Economico;
2. la concretizzazione degli strumenti finanziari messi in campo dal Governo nel marzo 2013;
3. il non aumento dell`Iva,l’impatto sarebbe deleterio sulle paventate misure per la crescita;
4. ripensare al Decreto sulle start up in un`ottica “femminile”mettendo al centro l`innovazione coniugata con la creatività,la cultura,la dimensione di genere.
Occorre agire con tempestività: per dare risposte alle tante emergenze di un’Italia dove l’area del disagio occupazionale riguarda ormai 9 milioni di persone,in particolare donne e giovani, dove i consumi sono tornati ai livelli del 2000 e gli investimenti pubblici a quelli del 2003 e dove – già solo nel primo trimestre di quest’anno – hanno chiuso i battenti più di 40mila imprese.
Si chiedono interventi immediati
- Investimenti pubblici qualificati e privati: da rilanciare, ad esempio sbloccando il cofinanziamenti di parte nazionale dei fondi strutturali europei, che consentirebbe di mettere in campo 30miliardi di euro;
- Mezzogiorno, più risorse, anche puntando sul Turismo e sul Made in Italy;
- Debiti PA: dopo i 40 miliardi già sbloccati serve ora saldare tutti gli arretrati;
- Credito: riduzione dei costi sulla moneta elettronica, potenziamento del ruolo del Fondo centrale di garanzia e del sistema dei consorzi fidi, facilitazioni per i bond delle PMI;
- Deducibilità IMU utilizzando i risparmi della Spending Review: non solo dal reddito d’impresa ma anche dall’IRAP;
- Lavoro: rivedere le restrizioni della Riforma Fornero sulla flessibilità in entrata, abbassare il costo del lavoro, soprattutto dell`apprendistato.
Interventi strutturali
La richiesta di agire in profondità parte da due considerazioni di base: le imprese femminili,concentrate in settori strategici dell`economia quali il turismo,la ristorazione,il commercio, il wellness, il cibo, i servizi alle imprese e i servizi di cura necessitano di scelte forti per rafforzare produttività e competitività delle imprese.
In quali settori agire?
Non saremo mai una Silicon Valley ,valorizziamo i territori e cerchiamo di dare valore al meglio che c`è in Italia nel turismo, nell` economia verde, nella nuova Agricoltura ,incentiviamo le Imprese creative e le Imprese culturali,diamo spazio alla Silver Economy e non perdiamo l`opportunità di Expo 2015, creiamo Smart City e Smart School, in un mix di Innovazione & Creatività.
Isa Maggi
Sportello Donna
Bic Italia Net
Tratto dal blog di Sabina Ciuffini