Se da un lato infatti proseguirà l’ottimismo per la produzione e la distribuzione di velivoli da trasporto commerciale, dall’altro continueranno le difficoltà per il settore della Difesa.
Il settore dei velivoli commerciali
Il settore dei velivoli commerciali – come previsto nel precedente studio di giugno 2011 (2010 Global Aerospace & Defense Industry Performance Wrap-up) - continuerà la fase positiva di crescita della produzione anche nel corso del 2012 grazie soprattutto a due elementi:
1. l’incremento del traffico passeggeri (turismo e affari) proveniente soprattutto dalle aree dell’Asia Pacifico
2. l’approccio innovativo verso soluzioni di sviluppo di aeromobili di nuova generazione Gli ultimi dati infatti, prevedono una produzione di velivoli commerciali entro il 2030 tra le 26.900 e le 33.500 unità.
Inoltre, l’introduzione nel mercato di nuovi produttori e la nascita di una nuova generazione di aerei (già 4.720 ordini a dicembre 2011) rappresenterà lo stimolo per la crescita della produzione di velivoli nei prossimi anni.
“Il settore della produzione e distribuzione dei velivoli da trasporto civile negli ultimi anni - afferma Luca Petroni, Partner di Deloitte ed esperto del settore A&D – è stato caratterizzato da un notevole impulso all’innovazione tecnologica con l’obiettivo di rispondere alla crescente necessità espressa dalle compagnie aeree di ridurre i consumi di
carburante”.
“Infatti lo sviluppo di una nuova generazione di aeromobili - continua Petroni - sta influenzando positivamente il trend degli ordinativi. Un ulteriore effetto di tale dinamica imporrà ad alcuni fornitori un aumento della produttività e l’introduzioni di nuovi programmi di sviluppo tecnologico”.
Il settore della Difesa
A livello globale, il permanere di una situazione economica instabile insieme con l’elevato deficit pubblico di molti Paesi, ha comportato una crescente pressione sui budget di spesa e investimenti per la Difesa.
Di conseguenza, il settore sta attraversando una fase di focalizzazione del proprio business, concentrandosi maggiormente su una serie di azioni di razionalizzazione della struttura dei costi, su cessioni di attività non strategiche o sull’acquisizione di attività complementari per ridurre il proprio gap e, infine, su operazioni di acquisizioni straordinarie.
Come già visto, uno degli elementi da analizzare per comprendere l’andamento del settore è l’investimento dei singoli Paesi per la Difesa.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, i principali Governi tradizionali stanno affrontando un generale contenimento delle spese per la Difesa.
Basti pensare che il budget per la Difesa messo a disposizione dai Paesi europei (l’Italia investe lo 0,9% del Pil nazionale) è pari a un quarto di quello degli Stati Uniti.
I recenti avvenimenti in Arabia e in Libia hanno dimostrato la necessità per l’Europa, in particolare per UK, Italia, Germania e Francia, di non poter rimanere indifferenti alle diverse vicende internazionali, offrendo così lo spunto per ripensare ai propri piani di investimento per garantire la sicurezza, in particolare dell’area del mediterraneo.
Secondo Luca Petroni, “mentre si assiste ad una riduzione dei programmi di Difesa che comportano necessariamente un aumento delle pressioni competitive fra i principali players, i nuovi mercati come India, Arabia Saudita, Brasile, Corea del Sud ed Emirati Arabi, impegnati a migliorare la propria capacità a contrastare le minacce alla sicurezza,
rappresentano invece una opportunità di crescita significativa”.
Lo scenario 2012 e le performance dei top players mondiali
Nel complesso, è lecito attendersi uno scenario in cui le performance finanziarie dei top players rilevate nel corso del 2011 siano simili anche per il 2012, con una sempre maggiore attenzione alla massimizzazione dell’efficienza della struttura dei costi, volta a compensare l’inevitabile riduzione dei ricavi da Difesa.
Nel 2012 l’industria continuerà inoltre a sviluppare le tecnologie all’avanguardia nei diversi segmenti del settore, come i velivoli a comando remoto, la sicurezza cibernetica, l’intelligence, la sorveglianza e la sicurezza energetica nonché lo sviluppo di software sempre più evoluti in grado di tracciare le transazioni finanziarie che alimentano le varie
organizzazioni terroristiche internazionali.
Per quanto riguarda le performance dei top players mondiali, la classifica delle principali 20 società del settore A&D mostra (sui dati relativi ai primi 9 mesi del 2011) un incremento di circa il 3,5% del fatturato con una sofferenza sui margini (-5.3%) e sugli utili (-3.7%).
Proprio la riduzione dei margini consuntivati da alcuni dei principali players internazionali, comporterà una maggiore competitività sui mercati, l’implementazione di stringenti programmi di razionalizzazione dei costi e non ultimo una attenta selezione dei programmi di sviluppo.