SETTIMANA DI SEGNALI IMPORTANTI...

SETTIMANA DI SEGNALI IMPORTANTI...

Milano, 11 giugno 2023. Di Fabrizio Brasili. Esperto di Scenari e Mercati Finanziari

Piu' contenute, intanto, nell' ultima settimana, le escursioni degli indici USA, in particolare il Dow, rispetto a quelli Europei, in particolare quello Italiano.
Le aspettative infatti sono leggermente diverse, in relazione anche alle riunioni FED, che potrebbero sospendere fino a luglio ogni aumento dei tassi, e  piu' probabilmente con un + 0,25%.
A differenza della BCE, che dovrebbe invece aumentare i tassi, da subito ancora, ma sempre con un +0,25%.
Per gli USA potrebbe trattarsi dell' ultimo aumento, mentre per l Europa si andrà al prossimo autunno.
Il Dow quindi potra' nella prossima settimana, attuale per chi ci legge, attestarsi fra i 32200/300 e 35500/600,  a secondo di un nulla di fatto questo mese o un +0,25% a sorpresa.
Leggermente piu' incisiva la manovra BCE, e così pure le relative sorprese negative che Lagarde ci riserverà, e che potrebbero accentuare ancora di più il calo della produzione, con appiattimento anche dei salari degli stati esportatori per eccellenza , come Germania ed Italia soprattutto.
FTSEMIB 
Il FTSE MIB, appunto, dopo aver toccato velocemente, fra il giro mese fra Maggio e Giugno, i supporti sempre piu' bassi di 25800/900' era rimbalzato fino all' ultimo fine settimana a 27200/300. 
Ma per poi ripiegare poco sopra i 27000.
Quindi anche con massimi, sempre leggermente piu'  bassi.
Temiamo che questo logorante mercato sia giunto ad un bivio, visto la sua stanchezza e poco costrutto nel partire deciso con chiara direzionalità.
Lo potrebbe fare se vi sarà una rottura confermata fra la prossima settimana, attuale per chi ci legge, e la successiva, dei livelli di 25800/900.
Tenendo presente che venerdì 16, dopo le riunioni FED e BCE, vi saranno le importanti scadenze tecniche "delle quattro streghe", per opzioni, derivati, sia  mensili che trimestrali.
Ma non solo, anche importanti ed ultimi stacchi cedola il lunedì 19 giugno, che potrebbero dare il la' a vendite di" accompagnamento".
Livello di breve termine o target price 25200/300. 
Senza considerare che su questi livelli gli shortisti la faranno da padrone e ne approfitteranno velocemente per chiudere le posizioni, alimentando così il rimbalzo tecnico. 
A cui si accoderà sicuramente chi avra paura di "perdere il treno" ed entrerà sui massimi di giornata, con difficoltà psicologica ad uscire nel breve, senza considerare che per il medio lungo termine, i minimi di periodo sono ancora lontani e posizionati più in basso, come piu' volte riportato. 
ENI&Saipem
Quasi tutto dipende dal petrolio, ma anche, per ENI, dagli utili e dal relativo acconto dividendo autunnale e saldo primaverile.
Il petrolio WTI e' visto in range molto ampio e forte volatilità fra 65/66 e 74/75 dollari, a sua volta influenzato dal cross euro dollaro.
Quando il dollaro scende e si rafforza, il corso di ENI si indebolisce e viceversa, anche se di poco e non replicando in egual misura.
Visto che il dividendo e' gia stato staccato il 22 Maggio e che la settimana successiva c 'e' gia' stato un flusso negativo verso i 12,50/60, anche a causa del petrolio WTI debole in area 70 circa, suggeriamo ai prezzi attuali di 12,80/90 di iniziare ad accumulare ed incrementare eventualmente al ritorno in area 12,50/60, formando così un piu' affidabile doppio minimo, meglio se crescente.
Titolo ottimo per gestire nel medio termine anche con opzioni a copertura, considerando anche la liquidità del titolo e del derivato, oltre che dello spread.
Tutto quello che Saipem non ha e che negli anni non ha dimostrato di avere. Oltre ai vari evripetuti Warning sui conti.
Per cui fra i due titoli preferiamo di gran lunga ENI.
Fineco&Azimut
Anche se produce dividendi, il settore finanziario come e più degli energetici, riserva  e può riservare sorprese, sopratutto di affidabilità, ranking, e patrimonializzazione come abbiamo visto nei primi mesi dell' anno negli USA, in  Europa, senza toccare, per fortuna i nostri istituti.
Fineco ha gia stornato molto negli ultimi 12 mesi, passando da poco oltre 17 euro a 10 euro circa. Anche sul finire di settimana ha mostrato leggera debolezza rompendo di poco i 12 euro...
Preferiamo "vedere le carte" ed attendere i prossimi 3/6 mesi massimo ed avere una visione piu' ampia per il 2024.
Per Azimut siamo addirittura a meta' del guado (fra i minimi di poco meno di 14 ed i massimi di poco meno che 24). Livello di 19,50 molto molto pericoloso. Astenersi. Concentriamoci,  se mai, su banche che hanno un rating alto, best performer, come  Mediolanum e nel piu' tradizionale ed affidabile,  per esempio,  anche Credem.
A chi e'  interessato ad approfondimenti, con le nostre analisi, puo' inviarci una mail a f.bsuperguru@yahoo.it.