Sei insolvente? Lo Stato ellenico ti rinchiude in prigione, l’Italia prenderà spunto?

È stata da poco varata una legge che consente allo Stato ellenico di rinchiudere in pseudo prigioni i cittadini considerati insolventi nei confronti dello Stato.

Sei insolvente? Lo Stato ellenico ti rinchiude in prigione, l’Italia prenderà spunto?

Coloro che hanno un debito superiore a 5000 euro potranno essere rinchiusi in vecchie caserme che sono state riconvertite allo scopo, già perché in Grecia le casse dello Stato sono assolutamente vuote e quindi per riempirle lo Stato ha pensato a questa “brillante” soluzione.

Il viceministro della giustizia Greco, Kostas KaragKounis, ha cercato di spiegare in Parlamento la proposta, che sta, come è ovvio che sia, generando moltissime polemiche. Chi salta i pagamenti per quattro mesi è punibile e potrà quindi essere rinchiuso per un anno in ex caserme dell’esercito che saranno utilizzate al fine di “detenere gli evasori in condizioni più umane”.

La legge, come sempre magnanima nei confronti dei cittadini più deboli, consente di rateizzare il debito, ma precisa che una volta saltato il pagamento di una rata si è comunque a rischio detenzione.

Viste le polemiche e le accese discussioni che il tema sta generando, il viceministro, è intervenuto nuovamente sull’argomento, precisando che l’intenzione del suo esecutivo non è assolutamente quello di dare vita a dei  campi di concentramento per chi non paga i debiti, e meno male, ci verrebbe da aggiungere.

Ma che nelle caserme prigioni, che dovrebbero avere quindi unicamente uno scopo deterrente contro l’evasione, finiranno in realtà in pochissimi e, ci tiene ad aggiungere, i debitori saranno “solo” tenuti ad indossare un  braccialetto elettronico. Strumento che consentirà allo Stato di controllare i movimenti dell’insolvente e di farlo lavorare gratuitamente in una sorta di “carceri agricole” dove 1 giorno di lavoro equivarrebbe a 2 di carcere.

Si spera che questa resti  una provocazione del governo ellenico e che non si traduca in realtà, anche perché l’elevato numero di cittadini insolventi in Grecia è stato creato soprattutto, e qui sta il paradosso, dallo Stato, dalle errate politiche applicate dai diversi governi, dalla pressione fiscale altissima e dall’aumento della disoccupazione.

Dal momento che la situazione economica e politica dell’Italia non è assolutamente tra le più idilliache e che i cenni di ripresa sono ancora lontani, speriamo che lo Stato, abituato da sempre a fare cassa partendo dai più deboli: Imu prima casa, sospensione invio cartaceo dei Cud ai pensionati, assegni di pensioni ridotte per riuscire ad andare in pensione, prelievo forzoso della quattordicesima dei pensionati etc..,non decida di riscattare un po’ di soldi pensando magari di minacciare i propri cittadini, prendendo spunto dal governo ellenico.

Erica Venditti

``